Cisgiordania, muore in una prigione dell’ANP, per le torture subite, giovane membro di Hamas.

 

Jenin – Infopal. Ieri sera, nella prigione della Sicurezza preventiva appartenente all’ANP di Mahmoud Abbas, è deceduto Mohammad Abdellatif al-Haj, membro di Hamas.

Mohammad al-Haj, 30 anni, di Jelamus, nella provincia di Jenin, nel nord della Cisgiordania, fratello di Abdelbaset, dirigente di Hamas detenuto nelle prigioni israeliane, era sotto interrogatorio ed è morto a causa delle torture subite.

Le Forze preventive hanno dichiarato che al-Haj si è suicidato mentre si trovava in cella d’isolamento, ma la famiglia, in collegamento telefonico con il corrispondente di Infopal.it, ha respinto tale versione ufficiale e ha accusato le FP di aver ucciso il giovane.

Abu Huthaifa, fratello della vittima, ha spiegato che sul corpo di Mohammad ci sono segni evidenti delle torture, e ha smentito decisamente quanto dichiarato dalle FP.

Ha poi aggiunto che suo fratello era stato rinchiuso nelle prigioni dell’ANP per ben cinque volte, l’ultima, la sera di giovedì 5 febbraio. L'accusa rivoltagli era l'appartenenza al movimento di Hamas.

Sabotaggio dell'ANP agli sforzi di pacificazione. Da parte sua, Fawzi Barhum, portavoce di Hamas, in un comunicato stampa di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto una copia, ha dichiarato che “Mohammad al-Haj è deceduto nella prigione delle Forze preventive, appartenenti all'ANP della Cisgiordania, a seguito delle torture inflittegli “.

E ha aggiunto: “Noi consideriamo quanto accaduto un atto criminale che evidenzia il livello di declino morale, umano e nazionale delle forze di sicurezza e della sua dirigenza in Cisgiordania. Tale atto rappresenta una risposta rapida a tutti gli sforzi diretti alla pacificazione nazionale. Esso è un tentativo di far saltare e distruggere questo lavoro. E' un crimine che rivela la faccia oscura e brutale del gruppo di Ramallah e delle sue forze di sicurezza, che collaborano con l’occupazione israeliana”.

Barhoum ha negato con forza che la morte di Mohammad al-Haj possa essere stata attribuita al suicidio: “Il suicidio non fa parte del dizionario dei figli di Hamas, che sono cresciuti nelle moschee, nell’amore per la fede, per la patria e nel sacrificio”.

Liquidare Hamas: Barhum ha poi aggiunto: “La continua politica criminale da parte delle forze di sicurezza e dei suoi capi collaborazionisti non è altro che il tentativo di liquidare il movimento di Hamas attraverso la serie di arresti, torture, uccisioni, in coordinamento con l’occupazione. Ciò rivela le 'agende esterne' dell'ANP e i suoi progetti distruttivi”.

Il movimento di Hamas ha chiesto a tutte le fazioni palestinesi, alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e alla Croce Rossa, “di lavorare per scoprire il destino di centinaia di dirigenti e sostenitori di Hamas sequestrati nelle prigioni delle forze di sicurezza in Cisgiordania”, e di “denunciare i crimini praticati contro il nostro popolo, che servono solo gli interessi dell’occupazione israeliana”.

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