Coloni israeliani vogliono assaltare Al-Aqsa. Israele chiude la moschea

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Ieri mattina, i militari d’occupazione israeliani hanno chiuso gli ingressi che conducono alla moschea di Al-Aqsa, stando alle parole usate dalla stampa israeliana: “per impedire il sorgere di scontri tra palestinesi e i numerosi coloni israeliani”, gli stessi che avevano annunciato l’assalto alla moschea, terzo luogo di sacro per i musulmani.

Questa iniziativa era stata fortemente voluta da Moshe Feiglin, leader della maggioranza israeliana, lo stesso che aveva sfidato il premier Netanyahu alle elezioni per la leadership di partito, ottenendo 1/3 dei voti.

Feiglin aveva organizzato una visita di massa nell’area sacra, definendola una sorta di “sopralluogo avente l’obiettivo di prendere consapevolezza di dover ripristinare il Tempio ebraico”. 

“Bisogna liberarlo dal nemico”, aveva precisato il politico israeliano.

Tuttavia, la polizia israeliana ieri ha deciso di interdire l’esponente di destra dall’accesso all’area sacra.

Già da sabato mattina era aumentata la presenza di polizia e militari d‘occupazione israeliani ad al-Quds (Gerusalemme).

Un altro grave episodio, ancora domenica, è un’altra, ennesima, storia di razzismo. Il quotidiano israeliano Ma’ariv riferisce che scritte razziste contro i palestinesi e contro il Profeta Muhammad sono state rinvenute sui muri di una scuola mista (frequentata da palestinesi e israeliani) nel quartiere di Beit Safafa, a Gerusalemme.

Nella stessa giornata altre aggressioni da parte di coloni si sono registrate a nord e nel centro-sud della Cisgiordania occupata.

A Nablus numerosi coloni israeliani si sono appostati sulla strada di collegamento tra i due insediamenti di Shilo e Eli, entrambi illegali poiché costruiti nel mezzo di proprietà palestinesi nel villaggio di Qariout (Nablus Sud). Qui i coloni israeliani hanno scorrazzato a bordo di moto.

A  Seir, Hebron, a centinaia hanno invaso terreni agricoli palestinesi e hanno preso a coltivarli abusivamente. I coloni israeliani hanno potuto agire sotto la totale protezione delle forze d’occupazione israeliane e sono stati liberi di issare le loro bandiere ovunque.