Coloni rendono la vita dei palestinesi a Hebron “un inferno”

Hebron/al-Khalil-MEMO. I palestinesi che vivono nel cuore della Città Vecchia di Hebron sono sottoposti ad un’oppressione insopportabile inflitta loro dalle forze d’occupazione e dai coloni israeliani.

Questa oppressione, secondo quanto riferito da Arab48, iniziò quando la città fu occupata per la prima volta nel 1967, ma si intensificò l’anno successivo, quando i coloni ebrei, protetti dalle forze d’occupazione, stabilirono la colonia di Kiryat Arba, per ospitare 250 famiglie ebree israeliane.

La colonia venne costruita su terreni privati ​​di proprietà di 23 famiglie palestinesi. Da allora si sta espandendo e ospita oggi 8 mila coloni. È considerata come arteria coloniale principale nella Città Vecchia.

Di conseguenza, Israele ha vietato ai palestinesi di accedere a Al-Shuhada Street, che in precedenza era una via principale con negozi ed un mercato vivace, rendendola accessibile solo ai coloni.

Anche la vicina moschea Ibrahimi è stata divisa, per ospitare una sinagoga a seguito del massacro del 1994 condotto dal colono estremista Baruch Goldstein, che uccise 29 palestinesi mentre pregavano nella moschea.

Le misure oppressive hanno costretto 1.400 famiglie palestinesi a lasciare la città, dopo aver perso le loro case a causa dei coloni, mentre i tribunali dell’occupazione emettono continuamente decisioni contro la popolazione autoctona. Circa 1.829 negozi sono stati chiusi per ordine militare.

Circa 88 palestinesi sono stati uccisi nella Città Vecchia di Hebron tra il 2000 e il 2007 per mano delle forze d’occupazione.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.