Concluso l’assedio della polizia di Gaza ai presunti assassini di Arrigoni. Al-Breizat si suicida dopo aver ucciso un compagno e ferito l’altro. Feriti anche 3 poliziotti

InfoPal. E' terminato questa sera con un tragico epilogo l'assedio della polizia di Gaza ai ricercati sospettati di aver assassinato l'attivista e giornalista Vittorio Arrigoni: al-Breizat si è suicidato dopo aver lanciato una granata contro i propri compagni. Uno di loro, Bilal al-Umari, è morto, mentre il terzo, Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti, è rimasto ferito ed è stato arrestato. Feriti anche tre uomini della polizia.

Un'altra granata era stata lanciata contro le forze di polizia.

La notizia è stata confermata dal ministero dell'Interno e dalle forze di sicurezza nazionali, che hanno spiegato che l'abitazione, situata a ovest del campo di Nusseirat, nella Striscia di Gaza centrale, dove si erano rifugiati i tre ricercati, è stata posta sotto assedio, e hanno aggiunto che ai tre uomini era stato intimato di arrendersi, ma che questi non hanno obbedito e hanno aperto il fuoco contro la polizia. Uno di loro ha sparato anche contro il padre che era accorso, insieme ad altri familiari, per convincerlo a consegnarsi. L'uomo non è rimasto ferito e ha lasciato il posto.

Inoltre, alcuni familiari dei tre criminali asserragliati nella casa erano intervenuti per convincerli ad arrendersi, ma inutilmente. 

I sospetti sono stati identificati: Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti, Bilal al-Umari e Abdul-Rahman al-Breizat (soprannominato Mohammad Hassan), oltre un membro della famiglia Abu Ghulah, Faris, rintanato nella casa. Nimir Salfiti e Faris Abu Ghulah sono stati arrestati.

Nuovo scenario. Su ordine del premier Ismail Haniyah, le forze di sicurezza avevano chiesto ai tre di consegnarsi vivi, poiché l'obiettivo era di arrestarli e interrogarli, ma il gesto estremo di al-Breizat parla chiaro: nessuno avrebbe dovuto scoprire le verità – mandanti e movente – nascoste dietro il macabro assassinio di Arrigoni.

La presenza di un cittadino giordano nel gruppo apre inquietanti scenari sulla complicità di “Paesi arabi” in questo delitto, e, di conseguenza, rafforza la tesi che vede coinvolto il Mossad israeliano.

Ore 15. I nostri corrispondenti a Gaza ci hanno comunicato che la polizia ha circondato un'abitazione situata a ovest del nuovo campo di Nusseirat, nella Striscia di Gaza centrale, in cui si trovano i tre uomini sospettati dell'uccisione dell'attivista e giornalista italiano Vittorio Arrigoni, e che sono in corso scontri a fuoco.

Le forze di sicurezza hanno intimato ai tre di arrendersi.

Il principale accusato del rapimento e dell'omicidio, Abdul-Rahman Al-Breizat, di cittadinanza giordana, era tra gli individui circondati dalle forze dell'ordine. Gli altri erano Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti e Bilal al-Umari. 

La casa appartiene alla famiglia di Abu Ghulah, che, secondo quanto racconta Ma'an, si sarebbe consegnato alla polizia.

Negli scontri un poliziotto è rimasto ferito.

Riportiamo qui di seguito la notizia pubblicata da Ma'an:

“Testimoni locali hanno raccontato che le forze della sicurezza hanno circondato una casa nella Striscia di Gaza centrale, dove sospettavano si trovassero i ricercati per l'omicidio dell'attivista italiano”.

Forze speciali hanno circondato un'abitazione appartenente alla famiglia Abu Ghulah, vicino a Wadi Gaza, e hanno evacuato le altre case nella zona”, hanno riferito dei passanti.

Il proprietario della casa, Amer Abu Ghulah, si è consegnato alla polizia. Ufficiali della sicurezza hanno sollecitato i sospetti all'interno dell'edificio ad arrendersi, mentre cecchini si sono appostati sui tetti delle case circostanti.

Il ministro dell'Interno di Gaza ha dichiarato l'area “zona militare chiusa”. 

Ieri, il governo di Gaza ha diramato foto segnaletiche di tre sospettati della morte di Vittorio Arrigoni:
Abdul-Rahman Al-Breizat, Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti and Bilal Al-Umari. 

Domenica, il primo ministro Ismail Haniyah ha offerto una ricompensa per l'arresto dei colpevoli, e la polizia ha annunciato la chiusura di diversi settori della Striscia, nel tentativo di circondare i sospetti.

 

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