Condanna generale dei palestinesi per l’atto di pirateria israeliano contro ‘Dignité-Karama’

Gaza – InfoPal. Il Movimento di resistenza islamica, Hamas ha condannato l'atto di pirateria al largo delle coste di Gaza da parte della Marina israeliana ai danni della nave francese della Flotilla “Dignité-al-Karama“.

“Israele viola leggi internazionali, ma è bene ricordare che, così facendo, non interferisce con la solidarietà internazionale né la indebolisce.

La reazione generale non potrà che portare a un crescendo di azioni di carattere umanitario – con gli aiuti verso Gaza – e, al fine di rompere l'assedio illegale israeliano, anche politico.

Per questo esprimiamo solidarietà ai passeggeri della nave Dignité abbordata dai commando israeliani e invitiamo tutti gli amici del popolo palestinese a continuare in questa direzione come sul piano legale, ovvero lavorare per portare i criminali israeliani davanti a un tribunale penale internazionale”.

“Scegliere tra i diritti umani e la legge della giungla, quella praticata dai pirati israeliani” ha dichiarato il governo di Gaza.

Per il vice presidente del Consiglio legislativo (Clp) Ahmed al-Bahar “Israele è responsabile della vita e della sorte dei passeggeri di Dignité”.

A tal proposito, sono stati richiamati i governi del mondo, per non lasciare che Israele violi il diritto internazionale minacciando anche la vita dei rispettivi connazionali.

La condanna per quanto accaduto a Dignité è stata manifestata anche dalla rete delle Ong palestinesi, preoccupate per le scarse informazioni a disposizione sulle attuali condizioni dei suoi passeggeri.

“Un altro record per la lunga lista di violazioni israeliane”, ha sottolineato il comitato di controllo della campagna di sostegno alla Palestina e all'Iraq con sede in Libano.

“Atti che esprimono un'ideologia fascista, razzista e di emarginazione di tutto quanto sia estraneo alla mentalità sionista”.

Tra gli altri, anche il deputato palestinese Moustafa Barghouthi ha fatto sentire il proprio disappunto: “Bisogna punire Israele, e lo strumento che si profila oggi più che mai, è, ancora una volta, quello del boicottaggio e delle sanzioni.

“E' una politica fallimentare quella di Netanyahu. Pur di guadagnare la complicità dei governi del Mediterraneo, il premier israeliano può fare affidamento solo su uno strumento “pagare ingenti somme”.

Per il segretario di al-Mubadara, infine, “questi atti rientrano tra i crimini di guerra e tra le forme di punizione collettiva imposti da Israele contro il popolo palestinese, nel mezzo della sordità mondiale”.

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