Conferenza di Baitul Maqdis Pioneers rifiuta la normalizzazione israelo-palestinese

Istambul – PIC. Domenica, la conferenza elettronica del Baitul Maqdis Pioneers si è conclusa dichiarando il rifiuto della normalizzazione delle relazioni con Israele, creando numerosi progetti e sottolineando l’importanza di al-Quds e della moschea di al-Aqsa nel conflitto in corso nella regione.

La conferenza si è svolta per due giorni, sotto lo slogan “al-Quds è una fede… la normalizzazione è un tradimento”, su invito della coalizione globale a sostegno di al-Quds e della Palestina.

I partecipanti hanno discusso diversi argomenti e si sono concentrati sul ruolo della nazione islamica nel sostenere la fermezza del popolo palestinese, per cercare di fermare la distruzione della causa palestinese, confrontando lo “Accordo del secolo” ed opponendosi alla normalizzazione delle relazioni arabo-israeliane.

I delegati hanno confermato nel comunicato finale il proprio rifiuto verso la normalizzazione, in tutte le sue forme.

I partecipanti hanno chiesto di far luce sulla sofferenza dei prigionieri palestinesi nelle carceri dell’occupazione israeliana.

Hanno sottolineato che il “nemico sionista” sta assistendo ad un significativo ritiro e disintegrazione interna, il che richiede alla nazione islamica di sviluppare una visione strategica integrata, un piano solido e l’unità per affrontare lo stato israeliano ed i suoi crimini.

Hanno affermato che la Cisgiordania è parte integrante della “terra santa” della Palestina e non si deve arrendere. Tutti i progetti coloniali israeliani e le soluzioni che mirano alla liquidazione della causa palestinese saranno rifiutati, hanno aggiunto.

Hanno sottolineato che l’elezione di un nuovo presidente per la Casa Bianca non farà una grande differenza a livello strategico per quanto riguarda la causa palestinese. Non c’è differenza tra un presidente democratico e uno repubblicano, perché gli Stati Uniti d’America sostengono sempre l’entità sionista, hanno aggiunto.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.