La Corte israeliana si pronuncerà sulla demolizione punitiva delle case palestinesi a Gerusalemme

Gerusalemme – PIC.  La Corte Suprema israeliana deve emettere un verdetto sulla richiesta di demolizione di case palestinesi a Gerusalemme est come misura punitiva per gli attacchi mortali contro Israeliani. E’ quanto hanno riportato mercoledì diverse fonti israeliane.

Anche se tutti i responsabili di attacchi sono stati uccisi sul posto in via extragiudiziale dalle forze di sicurezza israeliane, il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’inizio di novembre ha emesso un decreto che ordina la demolizione delle case dei Palestinesi i cui parenti abbiano effettuato recenti attacchi contro gli Israeliani.

La decisione di Netanyahu è stata condannata come punizione di massa da importanti gruppi per i diritti umani.

Finora, l’autorità di occupazione israeliana ha effettuato solo una demolizione, quando ha distrutto la casa della famiglia Shaludi, il 19 novembre, quasi un mese dopo che Abdul-Rahman Shaludi aveva investito con la sua auto dei coloni ebrei a Gerusalemme est e ne aveva uccisi due.

La demolizione punitiva delle case palestinesi da parte di Israele fa parte delle leggi o ordinanze d’emergenza adottate dalla Gran Bretagna durante il suo mandato in Palestina.

L’avvocato Medhat Diba, che difende una delle famiglie la cui casa deve essere rasa al suolo, ha detto all’agenzia di stampa Anadolu che Israele usa ancora l’ordinanza 119 della legislazione di emergenza creata dalla Gran Bretagna nel 1945, che legalizzava la confisca e la demolizione di proprietà palestinesi emessa all’epoca per attività ostili o attacchi.

Il centro israeliano per la difesa delle persone, Hamoked, ha descritto la politica di demolizione punitiva perseguita da Israele contro i Palestinesi come “misura razzista e punizione collettiva”.

Traduzione di Edy Meroli