Cresce la tensione in Egitto. Previste manifestazioni di massa domenica prossima

InfoPal. A cura di Ahmad Adi. Mercoledì 26 giugno, il presidente egiziano, Mohammed Mursi, ha avvertito che le divisioni politiche minacciano di paralizzare il paese. Ha promesso riforme e invitato al dialogo nazionale. Nel frattempo, gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente proseguono.

In un lungo discorso televisivo tenuto mercoledì sera, il presidente egiziano ha annunciato diverse decisioni volte a placare l’ira dell’opposizione, intenzionata a rovesciarlo, in una manifestazione di massa domenica prossima.

Mursi ha promesso di formare una commissione ad-hoc per esaminare bozze di emendamenti costituzionali, invitando tutti i partiti politici, compresi quelli dell’opposizione, a presentare le loro proposte, a partire da giovedì.

Inoltre, il presidente egiziano ha ordinato la formazione di un comitato di riconciliazione nazionale, composto da rappresentanti dei partiti politici, al-Azhar, la Chiesa copta ortodossa, le forze rivoluzionarie e le Ong. Con lo scopo di promuovere il “dialogo nazionale e colmare le lacune tra le varie fazioni politiche del paese”.

Nel suo discorso, Mursi ha sollecitato i suoi ministri e capi dei governai regionali a licenziare chiunque abbia contribuito alle recenti crisi e scarsità di materie di prima necessità.

Ha anche ribadito l’impegno per risolvere la carenza cronica di carburanti, e attuare dei provvedimenti contro gli speculatori.

Mursi ha ammesso che molti giovani attivisti della Rivoluzione del 25 gennaio sono rimasti esclusi dai ruoli decisivi nel paese. E ha chiesto ai ministri e ai governatori provinciali di includere dei giovani consulenti (sotto i 40 anni) nelle loro squadre, sottolineando che “la gioventù egiziana deve assumere un ruolo maggiore negli affari del paese”.

Nel discorso televisivo, tenuto un occasione del suo primo anno in carica, Mursi ha ammesso di aver commesso molti errori. Tuttavia, ripetendo la tradizionale affermazione della Fratellanza Musulmana, il gruppo a cui appartiene, ha sostenuto che l’immagine della presidenza e del governo è costantemente offuscata dai media, che incitano alla violenza.

Ha anche accusato l’ex regime, citando gli oligarchi di Mubarak, Safwat el-Sherif e Zakaria Azmi, di lavorare per destabilizzare l’Egitto. Mursi ha anche sottolineto come il sistema giudiziario egiziano abbia scagionato la maggior parte delle figure implicate in casi di corruzione.

Non sono mancate frecciate al suo avversario alle presidenziali, Ahmed Shafiq, accusato di fomentare i disordini dalla sua residenza negli Emirati arabi.

Successivamente, Mursi ha elencato le conquiste ottenute durante il suo primo anno di governo, come l’aumento del salario minimo, il sostegno agli agricoltori in difficoltà e i progetti di sviluppo della penisola del Sinai.

Ha anche sminuito le voci su un potenziale schieramento dell’esercito a favore dell’opposizione, che mira ad estrometterlo dal potere, sottolineando che è lui il Comandante capo delle forze armate egiziane.

Nel frattempo, al Cairo, migliaia di manifestanti si sono radunati nella piazza Tahrir (l’epicentro della rivolta del 2011 che ha rovesciato il presidente Hosni Mubarak) per esprimere il loro rifiuto nei confronti del discorso di Mursi.

Poche ore prima, militanti islamisti che manifestavano a sostegno di Mursi nella città di Mansura, nel Delta del Nilo, sono stati aggrediti, con lancio di spazzatura, successivamente sono scoppiati violenti scontri.

Fonti mediche hanno riferito che almeno una persona è morta e 237 sono rimaste ferite. Due sono stati ricoverati in terapia intensiva a causa di ferite da proiettili veri.

Un’aria di tensione si respira in tutto il paese, in vista della grande manifestazione annunciata da forze ostili alla Fratellanza Musulmana.

Gli organizzatori di una campagna soprannominata Tamarrud (ribellione) affermano di aver raccolto più di 15 milioni di firme per sfiduciare Mursi e indire elezioni presidenziali anticipate.

Dal canto loro, i partiti di ispirazione islamica hanno anticipato l’opposizione e annunciato, per venerdì 28 giugno, manifestazioni di solidarietà con la Fratellanza e il presidente.

A partire da mercoledì, manifestazioni pro e contro Mursi sono state organizzate in tutto il paese. Almeno quattro vittime e centinaia di feriti sono stati registrati fino alla mattinata di venerdì. 

I sostenitori di Mursi affermano che egli è un presidente eletto, che sta lavorando per sradicare decenni di corruzione nelle istituzioni statali. Di conseguenza, sottolineano, qualsiasi tentativo di rimuoverlo dall’incarico sarebbe un golpe contro la democrazia.

I suoi avversari, invece, lo accusano di concentrare il potere nelle mani della Fratellanza Musulmana, e di aver fallito nell’affermare i valori di libertà e giustizia sociale che hanno ispirato la rivoluzione contro Mubarak.

Il potente esercito egiziano, tenutosi ai margini della politica dopo l’elezione di Mursi, ha avvertito che interverrà se la violenza si dovesse scatenare nel paese.

Le forze armate egiziane hanno rafforzato le misure di sicurezza nelle città chiave, al fine di proteggere le strutture vitali in caso di potenziali disordini.

Fonti: Maan NewsAhram Online