Da Luisa Morgantini: Report dallo Steering Committee,

Cari  tutte e tutti,  

nella mia ultima visita in Palestina ho partecipato anche alla riunione dello Steering Committee della Commissione Internazionale di Donne di cui faccio parte (IWC). Vi invio i punti sui quali abbiamo trovato un accordo.

Questi sette punti verranno presentati a New York all’incontro che avremo il 20 e 21 Settembre in occasione dell’assemblea delle Nazioni Unite.

Ovviamente essendo un documento di donne palestinesi, israeliane e internazionali, istituzionali e non,  è  ancora più importante, perché chiediamo oltre ad altre cose, la fine di ogni atto unilaterale, il negoziato, lo scambio di prigionieri e una conferenza internazionale per la regione.

La delegazione della Commissione Internazionale presente a New York sarà composta tra le altre da Hanan Ashrawi, Zahira Kamal, Samia Bamie, Naomi Chazan, Colette Avital, Aida Suleiman, Luisa Morgantini, Noleen Heyzer, Jacky Hunt.

 

Di seguito troverete i punti accordati tradotti cortesemente da Ilaria Scola insieme anche al testo in inglese.

 

Un abbraccio.

 

Luisa Morgantini    

 

Le coordinatrici palestinesi e israliane della Commissione Internazionale delle Donne per una pace giusta in Palestina e Israele, con la presenza di Luisa Morgantini del gruppo di coordinamento internazionale nel loro incontro  ad Al Ram il 16 Agosto 2006, hanno redatto questo documento di 7 punti che verrà consegnato all’assemblea delle Nazioni Unite che si terrà in Settembre a New York. 

  
1. La vita dei civili, specialmente quella delle donne e dei bambini  e’ stata duramente toccata dagli attuali conflitti militari . Noi, donne dell’IWC, sentiamo la responsabilità di portare un discorso alternativo a questo difficile crocevia nella nostra regione.   
2. IWC si oppone a qualsiasi tipo di misure unilaterali che perpetuano il pensiero militare e sono come una prescrizione per un conflitto continuo.   
3. IWC insiste assolutamente sui negoziati e accordi reciproci come unici strumenti legittimi per una soluzione costruttiva.  
4. IWC chiede il coinvolgimento internazionale per proteggere i confini in modo equilibrato e per garantire a tutti la sicurezza. La comunità internazionale, oltre a dispiegare forze internazionali in Libano, dovrebbe provvedere protezione per i territori occupati della Palestina secondo la legge internazionale.
5. IWC lancia un appello per la convocazione di una immediata conferenza internazionale per dare il via allo stato permanente di negoziati, basati sulle rilevanti risoluzioni ONU e sulla legge internazionale, e per decidere i meccanismi per la sua applicazione
 
6.  IWC vede all’interno dell’iniziativa della Lega Araba del 2002 , una cornice appropriata per la risoluzione,  prima e principale, del conflitto Israelo-Palestinese, e per una pace comprensiva nella regione. Tale iniziativa potrebbe promuovere un nuovo Medioriente che le persone della regione desiderano, e non che venga imposto loro dall’esterno.
7. Nel periodo interinale, IWC insiste sulla completa cessazione delle ostilità e la promozione di misure atte a costruire reciproca sicurezza ( per es. scambio di prigionieri, libero movimento di persone e prodotti, la cessazione della costruzione del muro di separazione in OPT) per preparare la via ad accordi negoziali permanenti. 

Traduzione dall’inglese all’italiano a cura di Ilaria Scola – Donne In Nero

La Commissione Internazionale di donne per una pace giusta e sostenibile tra Israele e Palestina (IWC) è un organismo internazionale composto da donne palestinesi, israeliane e internazionali stabilita nel 2005 sotto gli auspici dell’UNIFEM per una piena implementazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325.

Lo Steering Committee è composto da: Zahira Kamal, Hanan Ashrawi, Samia Bamie, Palestina, Naomi Chazan, Galia Golan, Aida Suleiman, Israele, Luisa Morgantini, Simone Susskind, Noleen Heyzer internazionali.

L’IWC è composto da

Membri israeliani:

Aida Touma-Sliman, Direttrice Generale, Donne contro la violenza (Women against Violence)
Amal Elsana Alhjooj, Direttrice, Centro arabo-ebraico per il potenziamento dell’Uguaglianza e per la Cooperazione (Arab Jewish Center for Equality Empowerment and Cooperation)
Anat Saragusti, giornalista TV, Itach- Donne-Avvocato per la Giustizia Sociale e Membro del consiglio dirittivo dell’Associazione per i diritti civili in Israele (Women Lawyers for Social Justice and The Association of civil Rights in Israel board member)
Busayna Dabit: Coordinatrice del Progetto città miste, Shatil
Deborah Lerman, Dirigente Marketing Sapiens International e Bat Shalom, e Membro del consiglio direttivo delle Donne in Nero

Galia Golan, Docente emerita, presso l’Hebrew University di Gerusalemme  e membro del consiglio direttivo di IDC Herzlyia, Bat Shalom e Peace Now
Khulood Badawi, Ricercatrice, Associazione di Diritti Civili in Israele
Molly Malekar,
Direttrice nel Jerusalem Link di Bat Shalom

Naava Eisin, Direttrice, Archivi di Educazione Ebraica, Università di Tel-Aviv, Membro del consiglio direttivo di Bat Shalom e Machsom Watch
Naomi Chazan, Docente emerita di Scienze Politiche, all’Hebrew University di Gerusalemme; Ex Deputata (Meretz Party) e Portavoce della Knesset

Nurit Haghagh, Direttrice, Movimento Hakeshet Hamdemocratit Hamizrahit
Rola Hamed (Abu Zied), Coordinatrice dei Progetti presso la Fondazione Heinrich Böll, Membro del consiglio direttivo di Bat Shalom
Sarai Aharoni,
Dottoranda, Università di Bar-Ilan e Centro Femminista Isha l’Isha 
Zehava Galon,
Deputata della Knesset, Meretz Party.

Membri palestinesi:

Amal Khreisheh, Direttrice Generale, Società delle donne lavoratrici palestinesi per lo sviluppo (Palestinian Working Women Society for Development)

Annan Attiri, Direttrice, Governatorato di Nablus
Hannan Taha,
Direttrice, Paltrade – Distretto di Gaza
Hania Bitar,
Direttrice, Pyalara (Organizzazione giovanile)
Hanan Ashrawi,
Deputata del Consiglio Legislativo Palestinese e Presidente del Miftah
Lama Hourani,
Coordinatrice per la Striscia di Gaza della Società delle donne lavoratrici palestinesi per lo sviluppo (Palestinian Working Women Society for Development).
Maha Abu Dayyeh,
Direttrice Generale, Centro per l’assistenza e consulenza legale delle donne (Women Centre for legal Aid and Counseling)
May Keileh,
Ambasciatrice Palestinese, Cile
Nebras Bseisso,
Direttrice, Associazione bancarie Plaestinesi, Striscia di Gaza
Naela Ayesh,
Direttrice Generale, Centro per le Pari Opportunità (Women Affair Centre)
Samia Bamia,
Ambasciatrice, Ex Responsabile agli Affari Europei del MOFA
Salwa Hudeib,
Funzionaria presso il ministero delle Pari Opportunità
Siham Barghouti, Presidente, Society of Women Action.
Samar Hawash, Coordinatrice per Nablus della Società delle donne lavoratrici palestinesi per lo sviluppo (Palestinian Working Women Society for Development).
Tahani Abu Daqqa,
Attivista dei diritti delle donne e Consulente di Sviluppo comunitario
Wafa’ Abdel-Rahman,
Direttrice Generale, Filastiniyat Organization
Zahira Kamal,
Direttrice, Centro di studi e ricerca per le donne (Women Centre for Studies and Research)
Mayada Abbasi,
Ambasciatrice palestinese, Brasile.

Membri internazionali

Anna Gomes, Deputata al Parlamento Europeo (Portogallo)

Antigoni Karali-Dimitriadi, Rappresentante presso le Nazioni Unite del CSW, CEDAW 1998-2004, Grecia

Frene Ginwala, ex portavoce del Parlamento, Sud Africa 
Luisa Morgantini,
Deputata al Parlamento Europeo (Italia), Presidente della Commissione Sviluppo al PE
Jessica Neuwirth,
Presidente, Equality Now (USA)
Sylvia Borren,
Direttrice Esecutiva di Oxfam-Novib, Olanda

Simone Susskind,
Consulente del Primo Ministro e funzionaria del Ministero di  Giustizia (Belgio) 

Agreed upon by the 2 Steering Committees in their meeting the 16th of august 2006 in Al Ram;

Luisa Morgantini from international steering Committee was also present. 

 

  1. Civilian lives, especially those of women and children, have been severely affected by ongoing military conflicts. We, women of the International Women’s Commission (IWC), feel the responsibility for bringing an alternative discourse at this critical crossroads in our region. 

  2. The IWC opposes any kind of unilateral measures which perpetuate military thinking and are a prescription for continuous conflict. 

  3. The IWC absolutely insists on negotiations and mutual agreements as the only legitimate tools for a constructive solution. 

  4. The IWC demands international involvement to protect borders in a balanced way and to ensure human security for all. The international community, besides placing international forces in Lebanon, should provide protection for the occupied Palestinian Territory according to international law. 

  5. The IWC calls for the convening of an international conference immediately for the launching of permanent status negotiations based on relevant UN resolutions and international law, and to decide the mechanisms for its implementation.  

  6. The IWC sees a framework along the Arab League Initiative of 2002 as appropriate for the resolution, first and foremost, of the Palestinian-Israeli conflict, and for a comprehensive peace in the region. This initiative could promote a new Middle East that the people in the region desire, and not one that would be externally imposed. 
  7. In the interim, the IWC insists on a complete cessation of hostilities and the promotion of confidence building measures (e.g. exchange of prisoners, free movement of people and goods , the cessation of the construction of the separation wall in OPT) to pave the way to permanent settlement negotiations.

 

 

 

 

 

 

 

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