Dal 1990: 200mila palestinesi processati da tribunali militari israeliani

Ramallah – InfoPal. “200mila cittadini palestinesi processati dalla giustizia militare israeliana dal 1990”.

Questo è il dato esposto dal ministero dei Prigionieri palestinesi, 'Issa Qaraqe', a dimostrazione dell'arbitrarietà con cui si conducono indagini e si eseguono ordini di arresto in Israele nei confronti di detenuti e prigionieri palestinesi.

Dal 1990, molti di essi languono ancora nelle prigioni dell'occupazione che non esita a nascondere il loro stato vietando alla stampa di accedere alle informazioni.

I dibattiti si svolgono in lingua ebraica e spesso i detenuti non riescono a difendersi personalmente.

“Vige un preoccupante silenzio giudiziario”, sottolinea Qaraqe'.

Nel rapporto divulgato dal ministero, i giudici israeliani vengono imputati di gravi gradi di complicità nell'applicazione della legge e nelle violazioni delle norme internazionali.

I tribunali militari usurpano la giurisdizione di competenza nei casi civili: solo nel 2006, il 99,7% dei casi sono stati rilasciati alla competenza dei tribunali militari.

“Confessioni estorte dietro minaccia e tortura vengono considerate valide per decretare condanne a pene carcerarie pluriennali”, aggiunge il ministro. “La giustizia israeliana fa un'interpretazione degli ordini militari”.

850mila palestinesi sono stati processati in tribunali militari sin dalla loro istituzione – nel 1967 – mentre tra il 1990 e il 2009 si sono registrate 200mila sentenze e 19mila casi di detenzioni amministrative (senza un'accusa e prorogabile ad oltranza, ndr).

A queste cifre si aggiungono le sentenze di natura pecuniaria: il 95% delle sentenze emesse dai tribunali israeliani.

In caso di mancato pagamento, si applicano multe che in genere si aggirano intorno ai 550 e 1.400 dollari fino a casi di 270mila dollari.

A tal proposito, il rapporto ricorda il credito sul quale ha diritto la parte palestinese: la giustizia israeliana è debitrice di 5milioni e mezzo di dollari ogni anno. Tuttavia, continua ad esigere il pagamento di queste multe facendone uno strumento per scopi militari e politici.

I casi giudiziari svolti secondo leggi e procedure sono l'1,42% mentre nel 51,5% si è chiuso per mezzo di un accordo tra accusa e difesa.

Fonte: ministero per gli Affari dei Prigionieri

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