Dati governativi: il 45% dei giovani della Striscia di Gaza è disoccupato

wcms_371400Gaza – Palestina – Quds Press. Il ministro del Lavoro del Governo di Riconciliazione Nazionale, Mamoun Abu Shahla, ha annunciato l’avvio di un progetto di “occupazione provvisoria”, che prevede 4000 posti di lavoro per i giovani della Striscia di Gaza.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi la settimana scorsa, Abu Shahla ha annunciato che si sono aperte le iscrizioni per i laureati e i lavoratori per prendere parte al progetto “occupazione provvisoria”.

“Abbiamo deciso di dar avvio a un progetto per offrire 4000 posti di lavoro a 2000 laureati e 2000 lavoratori nel corso del 2016, per tre mesi, come prima fase di questo progetto per occupare 10.000 persone al fine di diminuire il tasso di disoccupazione”, ha dichiarato.

“Questo programma mira a dare responsabilità a giovani e laureati di entrambi i sessi e a dare loro una serie di competenze e conoscenze necessarie per inserirsi sul mercato del lavoro palestinese”, ha aggiunto.

Il ministro del Lavoro palestinese ha, inoltre, spiegato che i settori target di questo programma sono il turismo e l’istruzione, i comuni e le imprese, colpiti durante l’invasione israeliana del 2014, indicando che la scelta dei candidati si baserà su numerosi criteri quali titolo di studio, età e stato civile, oltre alle richieste del mercato.

Ha precisato che il Ministero intende inaugurare un sistema di lavoro che si basi su un contesto giuridico, di conoscenza e amministrativo sano, oltre a consolidare una cultura della giustizia e della trasparenza.

Ha inoltre ricordato che lo scorso anno la percentuale di disoccupazione tra le fila di giovani palestinesi nella Striscia di Gaza ha raggiunto circa il 41%, tasso di cui si prevede un aumento a causa dell’incessante assedio.

Infine, ha dichiarato che la percentuale più alta si registra tra giovani tra i 20 e i 34 anni, circa il 45%, la maggior parte dei quali è costituita da laureati di università, scuole secondarie, lavoratori e professionisti.

Traduzione di Patrizia Stellato