Decine di arabi-israeliani arrestati durante manifestazioni

Gerusalemme occupata – Palestine Chronicle. Decine di cittadini arabo-israeliani sono stati arrestati dopo aver preso parte alle proteste contro la violenza israeliana nella moschea di al-Aqsa e a Sheikh Jarrah.

Migliaia di persone hanno preso parte alle proteste in tutta Israele, tra cui Jaffa, Shaqib al-Salaam, Nazareth e Kafr Kanna.

Oltre 100 persone sono state arrestate dalla polizia israeliana, che ha usato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate stordenti contro i manifestanti, secondo quanto riferito da Arab48.

31 palestinesi sono stati detenuti nel Negev, di cui 10 per aver danneggiato una base della polizia israeliana.

Altri cinque sono stati arrestati a Tel al-Sabi, accusati di “aver attaccato una stazione di polizia nel villaggio”.

In altre aree, diversi palestinesi sono stati arrestati dopo aver presumibilmente “lanciato pietre” contro la polizia israeliana.

Le strade sono state chiuse nelle zone dove si stanno svolgendo le manifestazioni.

Arab48 ha anche riferito che martedì la Corte dei magistrati di Nazareth ha rilasciato sei minorenni.

Tuttavia, ha deciso che altri tre minorenni sarebbero stati trattenuti per un altro giorno e sta valutando se continuare a mantenere in detenzione altri 46 palestinesi, di cui nove minorenni.

A Haifa, Nourhan Hajj è stata liberata dopo essere stata detenuta lunedì notte, durante le proteste avvenute nella zona della colonia tedesca della città.

Tutto ciò avviene dopo che Adalah ha chiesto lunedì all’Unità investigativa della polizia di avviare un’indagine sulla violenza da parte delle autorità israeliane contro le manifestazioni che erano avvenute domenica nella città.

Nel frattempo a Lod, Moussa Hassouna, un cittadino arabo-israeliano è stato assassinato.

Il sito web israeliano Ynet ha detto che la morte è stata “un probabile crimine d’odio”, aggiungendo che un ebreo di 34 anni è stato arrestato a seguito dell’omicidio.

Ha spiegato che un altro palestinese, di 20 anni, è stato “ferito moderatamente” ed è stato portato di corsa allo Sheba Medical Center, una struttura vicino a Tel Aviv.

Ha anche riferito che Sami Abu Shehadeh, leader del partito Balad e membro della lista congiunta parlamentare israeliana, ha detto che ai parenti dei morti e dei feriti non è stato permesso di entrare nell’ospedale.