‘Democrazia by Israel’, Livni: ‘Non c’è posto in Israele per gli arabi dopo la nascita dello stato palestinese’.

 

Il capo del partito Kadima, Tzipi Livni, rivela, per la prima volta, il progetto di espellere totalmente i palestinesi dei territori occupati nel 1948. Una nuova pulizia etnica.

 

Tel Aviv. Il presidente del partito di Kadima e ministro degli esteri israeliano, Tzipi Livni, ieri, per la prima volta, ha rivelato ufficialmente il progetto e l’intenzione sionista di scacciare tutti i palestinesi dei territori del 1948 (i cosiddetti ‘arabi di Israele’) dalla loro terra. Si tratta di un piano globale di espulsione e di pulizia etnica. Ciò avverebbe, a detta di Livni, “dopo la nascita dello stato palestinese” in Cisgiordania. O meglio, in ciò che rimane della Cisgiordania, tra Muro dell’Annessione e piccoli bantustan scollegati fra loro.

Il capo del partito di governo, “Kadima”, durante un incontro con gli studenti delle scuole superiori della città di Tel Aviv, ha affermato che “dopo la nascita dello stato palestinese, sarà possibile dire agli arabi di Israele: voi godete di uguali diritti rispetto agli ebrei di Israele, ma la soluzione nazionale è un’altra, ed è la nascita di due stati per due popoli”.

La radio israeliana ha trasmesso alcune parti del suo discorso.

Questa è la prima volta che Livni esprime così apertamente una soluzione su base razziale e razzista.

 

 

E per quanto riguarda la situazione nella Striscia di Gaza, Livni ha dichiarato che “Israele può sempre abbandonare la tregua nel caso proseguano le violazioni”, facendo riferimento al lancio dei missili artigianali palestinesi contro Israele.

 

 

 

 

 

 

 

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