Demolizioni di abitazioni a Gerusalemme: “La violenza genera violenza”

Ma’an. A seguito della demolizione della sua casa, mercoledì, la madre di Abd al-Rahman al-Shaludi, il giovane che ha ucciso due israeliani dopo aver diretto l’auto contro dei civili, il mese scorso, a Gerusalemme,  ha dichiarato: “L’occupazione israeliana vuole spezzare la nostra famiglia e dislocarla. Pensa che demolendo le case dei martiri scoraggerà il popolo palestinese, ma la violenza genera violenza”.

“Non sappiamo cosa fare e dove andare a vivere nei prossimi giorni”, ha affermato, mentre se ne stava seduta in una poltrona di un appartamento vicino alla sua casa demolita. La famiglia si è temporaneamente spostata nell’abitazione del fratello di suo marito.
“Non possiamo permetterci di affittare una casa in città, specialmente perché mio figlio e mia figlia sono studenti universitari”, ha spiegato.

“L’occupazione ha cercato di vendicarsi sulla famiglia del martire e sui suoi vicini. Ci hanno costretti a uscire all’aperto, dall’1 alle 5 del mattino e ci hanno chiusi dentro una tenda, a al-Bustan, e ci hanno proibito di muoverci. Ci hanno confiscato le nostre carte di identità e cellulari. Ai bambini e agli anziani della nostra famiglia non è stato concesso di andare neanche in bagno”.

Altri appartamenti nell’edificio sono stati danneggiati quando hanno demolito la loro casa e altri membri della famiglia al-Shaludi che vivono nell’edificio a cinque piani sono stati costretti a spostarsi a causa dei danni provocati dagli esplosivi.
Uno dei membri della famiglia, Tamir al-Shaludi, ha dichiarato che le forze israeliane hanno rubato oltre 80.000 shekel ($20,800) da uno degli appartamenti durante la demolizione.

La demolizione, che ha avuto luogo di notte, è uno degli almeno sei ordini emessi dal governo israeliano nei confronti delle abitazioni delle famiglie dei Palestinesi che hanno attaccato gli Israeliani.

Domenica, il gruppo israeliano per i diritti umani, B’Tselem, ha dichiarato che le demolizioni punitive delle abitazioni sono “fondamentalmente sbagliate” e contravvengono agli “standard morali basilari” punendo le persone per i misfatti degli altri”.