Deputati palestinesi a rischio di deportazione chiedono ‘rifugio’ alla Croce Rossa Internazionale

Al-Quds (Gerusalemme) – Pal-Info, MEMO, Press TV. Fadi al-Qawasme, legale dei quattro deputati palestinesi di Gerusalemme colpiti dalle espulsioni coatte imposte da Israele, ha fatto sapere che tra ieri sera ed oggi, 2 luglio, la Corte israeliana dovrà decidere sull'esito dell'arresto del deputato Abu Tir.

Con tutta probabilità, Israele deciderà per la sua deportazione.

Il deputato rapito ieri ha trascorso trent'anni nelle prigioni israeliane e, nel 2006, era stato arrestato insieme ad altri deputati come ritorsione per la cattura [“rapimento”, sostiene lo Stato ebraico, ndr] del soldato israeliano Gilad Shalit, ma nello scorso maggio era stato rilasciato.

Da ieri egli si troverebbe nella prigione israeliana di al-Muskubiyye (al-Quds/Gerusalemme).

“Non solo è stato un vero e proprio rapimento quello contro Abu Tir, ma ora siamo in apprensione anche per gli altri deputati nei confronti dei quali gli ordini di espulsione potrebbero arrivare entro poche ore”, afferma l'avvocato.

Intanto, i colleghi di Abu Tir hanno allestito un sit-in permanente di fronte alla sede della Croce Rossa Internazionale (ICRC) a Gerusalemme, in segno di protesta ma soprattutto per chiedere un “rifugio”.

L'aver chiamato in causa un'organizzazione come la ICRC pone un'altra sfida aperta alla comunità internazionale e alla sua capacità di garantire il rispetto della legalità.

“Quella in atto a Gerusalemme è una politica razzista che viola la legge internazionale e, nello specifico, tutti gli accordi stipulati con i palestinesi sul riconoscimento del diritto di esercitare i propri diritti naturali e politici a Gerusalemme”, fa sapere Hamas.

Dal 1967, Israele ha espulso migliaia di residenti palestinesi da Gerusalemme che, come la famiglia di Abu Tir, vi risiedevano da centinaia di anni.

“Non ho alcuna intenzione di abbandonare la mia casa, dove la mia famiglia vive da cinquecento anni”, aveva dichiarato Abu Tir il mese scorso, quando Israele aveva ritirato il documento d'identità ai quattro deputati in pericolo di deportazione.

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