Deputato arabo-israeliano:’ La comunità internazionale prenda posizione contro pulizia etnica a Gerusalemme’.

Gerusalemme – Pic.  Il deputato “arabo” al Parlamento israeliano e capo del “Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza” Muhammad Baraka ha fatto appello, mercoledì 2 dicembre, alla ‘comunità internazionale’ affinché adotti una posizione seria di fronte al crimine sionista di “pulizia etnica” contro i palestinesi nella città occupata di Gerusalemme.

Baraka ha dichiarato che la risposta della ‘comunità internazionale’ costituirà una verifica di come viene fatto rispettare il diritto internazionale, malgrado l’esperienza pluridecennale giustificherebbe la disillusione da parte dei palestinesi…

Le affermazioni di Baraka giungono contemporaneamente alla pubblicazione, da parte del Centro israeliano per la difesa dei Diritti individuali, delle statistiche – basate sui dati del Ministero degli Interni – concernenti il crimine rappresentato dal ritiro della residenza a molti palestinesi di Gerusalemme.

Secondo il rapporto, il Ministero Olmert s’è reso protagonista d’un crimine di “pulizia etnica” ritirando, nel solo 2008, a circa 4.600 palestinesi residenti in città il diritto di risiedervi, il che rappresenta un decisivo inasprimento di questa pratica se ci si riferisce alla media di simili provvedimenti nel quarantennio 1967-2007.

Cercando di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sui crimini delle autorità d’occupazione israeliane, in specie quelli contro gli abitanti di Gerusalemme ed i Luoghi santi, Baraka contesta radicalmente la politica ufficiale d’apartheid dello Stato ebraico, il quale continua a prendere in giro la ‘Comunità internazionale’ pretendendo ancora un “Processo di pace”!

Baraka approva inoltre la posizione della Presidenza dell’UE al riguardo dell’iniziativa svedese su Gerusalemme Est quale “capitale eterna di uno Stato palestinese indipendente e sovrano”, e fa appello alla stessa UE affinché moltiplichi gli sforzi mirati all’adozione di una posizione ufficiale che rafforzi i legittimi diritti dei palestinesi.

 

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