Hamas e gli scenari politici regionali

Hamas e gli scenari politici regionali

Gaza – InfoPal. di ‘Abdel Ghani ash-Shami.

‘Atef ‘Adwan, un deputato del Consiglio legislativo (Clp) ed esponente di Hamas, docente di Scienze Politiche, è stato interpellato a proposito dell’attuale situazione politica del suo Movimento.

“Il progetto di resistenza di Hamas non annulla, né è incompatibile, con il progetto di risoluzione nelle modalità con cui è inteso e perseguito da Fatah. Tuttavia bisogna ammettere i mutamenti locali, regionali e internazionali e, soprattutto, bisgona leggere tutto questo alla luce della nuova apertura dell’occidente verso il nostro Movimento politico”.

Tra i fattori che hanno portato Hamas al successo di oggi, ‘Adwan individua anzitutto quello parlamentare (le elezioni del 2006), per seguire con la resistenza e l’esercizio di governo nel mezzo di guerra e assedio. Continua poi con le rivolte arabe, l’ascesa dell’Islam politico, ma anche il declino americano nella regione, con lo smacco in ‘Iraq e l’umiliazione in Afghanistan.

La vittoria di Hamas. Continua ‘Adwan: “Al momento della vittoria elettorale, Hamas fece di tutto per evitare quello che sarebbe invece accaduto a partire da allora, ovvero il boicottaggio politico nei suoi confronti che si è dimostrato fallimentare” e in questo, l’esperto palestinese ritiene che l’Europa abbia compreso l’errore di tale politica.

“Nel ventaglio della politica palestinese esistono due progetti: quello di Hamas (la resistenza), e il progetto di Fatah (trovare una risoluzione per mezzo di colloqui e negoziati). Il prevalere di uno andrà senz’altro a discredito dell’altro e oggi siamo di fronte all’ennesimo fallimento dell’approccio adottato da Fatah. Anche a causa di questo fallimento si rinforza il sostegno popolare per il nostro piano (con riferimento all’opposizione popolare manifestata al progetto di Fatah). Questo sostegno ha il suo riflesso anche all’estero.

“La prossima fase sarà segnata da cambiamenti decisivi, già ci sono i primi segni, all’estero, con i vari incontri della nostra leadership. In casa, invece, abbiamo i primi esiti se si guarda a un ritorno di Fatah verso la riconciliazione nazionale”.

Sulla posizione americana. ‘Adwan ritiene che, nonostante la ferrea opposizione ad Hamas espressa dagli Usa, l’America sia consapevole di dover aprire o accettare oggi la maggioranza politica che si sta affermando nella regione. Così giustifica l’incontro dell’ambasciatore americano al Cairo con la leadership della Fratellanza Musulmana, espressione politica scelta dal popolo egiziano.

“Dopo un’era di presenza militare massiccia degli Usa nella regione, l’America è giunta alle conclusioni di doversi adattare ai cambiamenti locali, senza tuttavia rinunciare ai propri interessi e alle alleanze di sempre. Oggi la sua presenza militare si trova anzitutto negli Stati del Golfo. Personalmente credo che ci sia differenza tra avere una presenza di questo tipo su terraferma e una, invece, in mare.

“L’apertura verso i risultati elettorali ha indotto Europa ed Usa a fare altre scelte, certo vi sono state costrette, ma lo stanno facendo”.

Hamas e l’affermazione dell’Islam politico. “Ribadisco qui che, contenti o meno, gli interlocutori occidentali sono stati costretti a fare i conti con una nuove realtà, sono costretti a trattare.

“L’accettazione da parte americana ed europea degli esiti elettorali che hanno portato all’ascesa gli islamisti non può che coincidere con l’apertura verso Hamas. Come ho detto anticipatamente, già abbiamo portato a casa i primi risultati di questi nuovi rapporti con Hamas”.