Detenute palestinesi vittime di misure disumane nel carcere di Hasharon

Gaza-PIC. Il Centro per gli Studi sui Prigionieri Palestinesi (PPCS) ha affermato che il servizio penitenziario israeliano ha da poco adottato una serie di misure disumane contro le donne palestinesi nella prigione di Hasharon.

Il Centro ha menzionato alcune famiglie di queste donne che hanno affermato che l’amministrazione della prigione ha impedito alle detenute di interrompere il loro sciopero e ha alzato il prezzo dei prodotti alimentari che potevano acquistare allo spaccio alimentare. Stando alle testimonianze delle famiglie, i carcerieri hanno anche vietato alle detenute di ricevere oggetti di sartoria dai parenti durante le visite e messo tali prodotti in vendita allo spaccio a prezzi esorbitanti.

Le detenute sono anche impossibilitate ad evitare il deterioramento degli alimenti, dato che l’amministrazione della prigione di Hasharon si rifiuta di riparare il frigo. Non possono neppure pregare insieme nelle loro celle, a causa del sovraffollamento.

Le detenute lamentano anche di essere vittime di perquisizioni umilianti, abusi verbali e maltrattamenti quando vengono portate in tribunali, ospedali o altre strutture di detenzione.

Di conseguenza, le prigioniere del carcere di Hasharon hanno deciso di protestare, rifiutandosi di lasciare le loro celle e respingendo i pasti serviti dai carcerieri ogni lunedì, così da fare pressione all’amministrazione della prigione affinché ritratti le misure arbitrarie adottate contro di loro.

Il PPCS ha sollecitato la Croce Rossa e tutte le organizzazioni internazionali interessate di inviare al più presto i proprio rappresentanti alla prigione per fare visita alle detenute e essere testimoni delle loro sofferenze.

Traduzione di Ada Maria De Angelis