Detenuti sospettati di aver contratto Covid-19 sono tenuti in condizioni disumane

Ramallah – PIC. Mercoledì, l’associazione Addameer per il supporto ed i diritti umani dei prigionieri palestinesi ha affermato che i quattro detenuti palestinesi sospettati di aver contratto il Coronavirus (Covid-19) sono trattenuti in quarantena in condizioni disumane presso la clinica israeliana del carcere di Ramle.

Addameer ha affermato che il suo avvocato Samer Sam’an è riuscito a parlare, attraverso una telefonata, a tre dei prigionieri che lo hanno informato che non erano stati sottoposti a test per il Coronavirus. La loro temperatura viene misurata due volte al giorno e finora non sono stati effettuati altri esami medici.

Sam’an è stato in grado di parlare con i prigionieri messi in quarantena solo dopo che Addameer aveva ripetutamente presentato richieste per comunicare con i detenuti e controllare le loro condizioni.

I quattro detenuti sono stati trasferiti giovedì 19 marzo dal centro d’interrogatorio di Petah Tikva alla clinica carceraria di Ramle, senza essere stati informati del motivo del trasferimento. In seguito hanno saputo di essere sospettati di aver contratto il Coronavirus da un poliziotto israeliano che è stato in contatto con loro.