Diritti, democrazia, associazioni benefiche e tour inquietanti in Israele. The double standard…
La tanto esportata democrazia occidentale attualmente è ai minimi storici: prima il Patriot Act negli Usa, subito copiato da altri stati europei, adesso la Military Commission Act che ha cancellato lhabeas corpus e con esso secoli di conquiste giuridiche dellumanità, rendendo ufficialmente lecita la tortura, le extraordinary renditions, ampiamente appoggiate anche in Europa e nel nostro Paese, la cancellazione dei diritti dei prigionieri negli Stati Uniti e, di fatto, dovunque vi siano basi Usa.
Tutto ciò costituisce unillegalità senza precedenti, una pericolosa involuzione.
Lo scenario in cui prendono vita queste leggi liberticide e contro i diritti umani è quello delle guerre del petrolio, promosse dallamministrazione Bush e dalle multinazionali che la sostengono. Guerre che vengono imposte al mondo in nome di uno spettacolare quanto inverosimile scontro fra civiltà e lotta al terrorismo.
Guerre che, attraverso continue manipolazioni delle informazioni e della semantica, sono definite preventive, umanitarie, chirurgiche, necessarie, di peacekeeping, e così via. Nello stesso modo in cui milioni di morti e di feriti sono etichettati con il termine di effetto collaterale.
Bugie, mistificazioni, disinformazione sui conflitti in corso e su leggi arcaiche appena approvate stanno rendendo sempre più instabile la situazione politica internazionale.
Vicino e Medio Oriente
Nel Vicino e Medio Oriente si stanno sperimentando armi di distruzione di massa che fanno a pezzi i corpi, bruciano gli organi interni, deformano, carbonizzano. Foto e filmati raccapriccianti sono ormai scaricabili dovunque, quale prova inconfutabile della violazione di tutte le convenzioni internazionali da parte degli Stati Uniti e di Israele.
Una stentata risoluzione Onu, la 1701, ha posto fine alla recente guerra israeliana contro il Libano e ha predisposto un corpo di spedizione internazionale, lUnifil II, che ha come obiettivo solo quello di fermare le attività di resistenza nel paese dei Cedri e di disarmare Hezbollah, mentre lascia armato Israele che continua a violare quasi quotidianamente lo spazio aereo libanese.
Nella Striscia di Gaza e nei Territori occupati della West Bank, lIDF, lesercito israeliano, assalta, uccide, demolisce, distrugge, tortura, rapisce, rapina persone, beni, proprietà palestinesi, anche qui, nella totale impunità. Lembargo Usa/Ue fa il resto, gettando una popolazione intera nel baratro del disastro umanitario.
La popolazione palestinese è allo stremo, ma ben 70 organizzazioni benefiche che offrivano sostegno economico, sociale, scolastico, alle famiglie più povere sono state chiuse dai militari israeliani, non prima di averne distrutto le sedi, con la scusa di legami con le fazioni del terrorismo palestinese. https://www.infopal.it/testidet.php?id=2993
Black list o liste di proscrizione
Una black list compilata a quattro mani dai servizi Usa e israeliani comprende un elenco di organizzazioni, associazioni, ong terroriste palestinesi, tra cui compaiono i tanti enti benefici di cui è costellato il sistema sociale in Palestina. Un network della solidarietà che permette di supplire a tutte quelle carenze assistenziali normalmente espletate dallo Stato, quando questi esiste.
In questo quadro globalmente catastrofico di diritti violati, di torture e guerre legalizzate, di black list compilate da servizi stranieri, troviamo sconvolgente che anche lItalia si trovi ad accettare acriticamente e de facto abusi sanciti da Acts statunitensi e israeliani.
Si apprende infatti dai giornali che servizi segreti israeliani e statunitensi, centro Wiesenthal, e quantaltro, sono le fonti di informazione, e di accusa, da cui spesso si attinge per costruire prove a carico di associazioni di beneficienza che operano sul nostro suolo ma rivolte alla popolazione palestinese.
Lormai famoso caso Abu Omar-Sismi-giornalisti prezzolati docet. Anche se, in realtà, dovrebbe aver insegnato a non svendere principi democratici, diritti e legalità, nazionale e internazionale, al miglior, o peggior offerente.
LAbspp onlus.
LAbspp onlus Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese è nel mirino delle indagini da cinque anni. E unassociazione caritatevole palestinese nata a Genova, dove ha sede, nel 1994, che si occupa della raccolta di fondi da mandare in Palestina per lacquisto di materiale scolastico e di prodotti alimentari, che promuove adozioni a distanza di piccoli orfani. In Palestina ce ne sono molte di simili, e con le loro attività impediscono alla popolazione di morire di fame e di precipitare nellanalfabetismo.
Ma tali attività sono assimilate al terrorismo, in Israele e, da quanto si apprende, anche in Italia. Perché?
Nel 2005 l’Abspp ha adottato "a distanza" 730 bambini attraverso donazioni e contribuzioni di singoli o gruppi residenti in Italia.
I fondi inviati in Palestina, attraverso banche italiane, vengono distribuiti a 23 organizzazioni benefiche di cui si può richiedere lelenco e lubicazione -, tutte riconosciute da Israele e dallAutorità nazionale palestinese. Ma è proprio qui linghippo: il governo israeliano sostiene che tali associazioni locali finanzino il terrorismo islamico. Come le 70 chiuse e distrutte dallinizio dellanno tra cui alcune cristiane!
Allinterno di un sistema israeliano di repressione e di pulizia etnica, attualmente in corso nella West Bank e nella Striscia di Gaza (ethnic cleansing, come è definito anche da organizzazioni internazionali e da movimenti pacifisti israeliani), queste strutture di solidarietà sono di ostacolo ai piani del governo di occupazione. E dunque vengono assaltate, distrutte e, allestero, accusate di finanziare attività militari o di terrorismo, e attaccate a livello mediatico.
"Le accuse di cui siamo oggetto da anni sottolinea il presidente dell’Abspp, larchitetto palestinese Mohammad Hannoun – sono di natura politica non giuridica: sostenere concretamente la popolazione palestinese ridotta alla miseria non è unattività ben vista dal governo israeliano. Ma noi ci chiediamo, cosa è meglio, lasciare i ragazzini diseredati al loro destino, senza futuro, e permettere che diventino emarginati e potenziali criminali, o dare loro un po di speranza?".
Concludiamo con la segnalazione di uninquietante proposta apparsa nel sito www.israellawcenter.org/template.php?section=MI della Shurat HaDin – Israel Law Center: un tour che comprende una visita all’unità dell’IAF responsabile degli assassinii mirati, una dimostrazione dal vivo delle incursioni nel territorio arabo, e molto altro ancora.
Lorganizzazione che allestisce questi tour si finanzia con le donazioni dei partecipanti, e non solo, e ha come obiettivo il sostegno delle vittime israeliane del "terrorismo palestinese". Quando sono le associazioni palestinesi a raccogliere fondi per le vittime dei massacri israeliani, esse vengono accusate di terrorismo, in Israele e in Europa. La logica alla base ci sembra molto perversa… Giudicate voi.