Discorso ufficiale di Haniyya a capo dell’Ufficio politico di Hamas

Gaza-PIC e Quds Press. Il leader neo-eletto dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyya, ha pronunciato mercoledì, a Gaza, il suo primo discorso dopo aver assunto l’incarico.

Al discorso ufficiale erano presenti numerosi funzionari di diverse fazioni palestinesi e personaggi politici, dell’informazione e religiosi.

Haniyya ha sottolineato che l’escalation contro i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane deve avere fine e ha descritto come “terrorismo” la politica di detenzione amministrativa che prende di mira sia i cittadini sia i parlamentari della Cisgiordania.

Ha espresso orgoglio per la resistenza palestinese, in particolare le brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, e ha affermato che il vero terrorismo è quello dell’occupazione israeliana.

Haniyya ha sottolineato l’esistenza di un progetto americano-israeliano che mira a liquidare la causa palestinese, spiegando che il popolo palestinese non accetterà mai alcun insediamento che contraddica il diritto al ritorno e la creazione di uno stato palestinese.

Per quanto riguarda Gerusalemme e la moschea Al-Aqsa, il leader di Hamas ha affermato che i tentativi esercitati dall’occupazione israeliana di cancellare l’identità islamica della Moschea attraverso le ripetute incursioni dei coloni e la divisione temporale e spaziale, sono destinati al fallimento.

Haniyya ha poi lodato la fermezza dei Palestinesi nella Cisgiordania occidentale, definita “il centro del conflitto”, e quelli nei Territori occupati nel 1948 (Israele) che sono “costantemente sottoposti al terrorismo israeliano e alla discriminazione razziale”.

Sulla questione dei profughi palestinesi nella diaspora, ha sottolineato che “il diritto al ritorno è sacro e inalienabile”, e ha lanciato un appello ai Paesi arabi che ospitano i rifugiati palestinesi affinché offrano loro condizioni di vita dignitose.

Parlando della situazione a Gaza, ha fortemente condannato le ultime decisioni imposte dall’Autorità palestinese, che incrementano la sofferenza dei cittadini sotto assedio da 11 anni.

Haniyya ha sottolineato che sono in corso tentavi con le autorità egiziane per raggiungere soluzioni alle crisi di Gaza, apprezzando, al contempo, il ruolo che il Qatar ha svolto negli ultimi anni a sostegno della Striscia di Gaza sotto assedio.

Ha proposto un’iniziativa politica che preveda la formulazione di un programma politico unificato e la formazione di un governo di unità nazionale che si assuma le proprie responsabilità nei confronti del popolo palestinese sia in Cisgiordania sia nella Striscia di Gaza.

L’iniziativa prevede, inoltre, la convocazione di elezioni legislative e presidenziali libere e corrette, con la partecipazione di tutte le parti politiche, che porteranno alla fine del coordinamento della sicurezza tra l’Autorità palestinese e Israele e a rimuove tutte le misure punitive contro Gaza.

Haniyya ha dichiarato che Hamas cerca di mantenere buone relazioni con tutti i Paesi arabi senza interferire nei loro conflitti interni.

A livello internazionale, ha chiesto alla comunità internazionale di non credere alla “propaganda” diffusa da Israele contro Hamas, sottolineando che si tratta di “un movimento di liberazione nazionale e una parte genuina del popolo palestinese”.