Domenica, scontri ad al-Aqsa dopo che la polizia israeliana ne ha limitato l’accesso

 

341973CGerusalemme-Ma’an. Domenica scorsa la polizia israeliana si è scontrata con i fedeli palestinesi presso al-Aqsa, nella Spianata delle Moschee, dopo che sono state imposte dure restrizioni all’accesso nel luogo sacro, arrestando successivamente cinque Palestinesi che si stavano allontanando dal posto.

La polizia di Israele ha vietato l’accesso a tutte le donne palestinesi e agli uomini sotto i 30 anni, dalle sette alle 11 del mattino di domenica, come ha affermato il ministro Palestinese per le Istituzioni di Gerusalemme.

La polizia ha anche chiuso le porte di accesso dei Leoni, King Faisal, Ghawanma, Ferro e Mercanti di Cotone della Città Vecchia e ha istituito posti di blocco per controllare ed ispezionare i visitatori palestinesi presso tutte le entrate rimaste aperte, ha confermato il ministro.

Circa 30 ebrei dell’estrema destra sono poi entrati nel sito della moschea scortati dalla polizia armata, ha detto il ministro.

Hanno dichiarato che le organizzazioni ebraiche di estrema destra hanno chiamato al “ritorno al Monte del Tempio”, sollecitando i partecipanti ad indossare le loro uniformi militari mentre avrebbero preso d’assalto il luogo sacro.

Gli scontri sono scoppiati quando la polizia israeliana, secondo testimonianze, ha sparato bombe assordanti e proiettili rivestiti di gomma contro i fedeli palestinesi, mentre i militanti di destra si aggiravano nel luogo.

Sempre secondo i testimoni, la polizia israeliana ha aggredito anche i fedeli che protestavano all’esterno della porta denominata della Catena, dopo che era stato loro vietato l’accesso.

La polizia di Israele ha riferito a AFP che giovani palestinesi “mascherati” hanno gettato pietre contro le forze di polizia durante gli scontri successivi.

I Palestinesi che protestavano portavano anche alcune foto del bambino di 18 mesi ucciso nell’incendio doloso di venerdì compiuto dai coloni israeliani nella Cisgiordania occupata.

Successivamente le forze israeliane hanno arrestato Obada Najib, Mahmoud Najib, Muhammed Najib, Muhammed abu-Sneina e Abdul-Karim al-Haddad mentre stavano uscendo dal luogo, ha dichiarato Nasser Qaws, direttore del Palestinian Prisoner’s Society di Gerusalemme.

La Città Vecchia è divenuta il luogo di crescenti tensioni durante le ultime settimane, con gli israeliani di estrema destra che hanno invitato ripetutamente gli altri ebrei a compiere incursioni presso la moschea di al-Aqsa.

Molti israeliani di estrema destra sono entrati in questo luogo con la protezione delle forze armate parecchie volte durante la settimana scorsa, tanto da obbligare l’ONU ad emanare un avvertimento contro le “provocazioni religiose” in questo sito.

Venerdì, centinaia di Palestinesi hanno pregato nelle strade di Gerusalemme e alle porte della Città Vecchia dato che le autorità israeliane hanno vietato agli uomini al di sotto dei 50 anni di entrare nella moschea.

A seguito dell’occupazione israeliana di Gerusalemme Est nel 1967, Israele ha sottoscritto un accordo con le Istituzioni Islamiche che controllano il sito col quale si impegna a non permettere che fedeli non-musulmani entrino in questa area.

Questa zona, che si trova proprio al di sopra della piazza del Muro Occidentale, comprende sia la Cupola della Roccia che la Moschea di al-Aqsa ed è il terzo sito più sacro per l’Islam.

Viene anche venerato dagli ebrei come sito più sacro dato che si trova nel luogo nel quale essi ritengono si trovassero il I e il II Tempio. Il Secondo Tempio venne distrutto dai Romani nel 70 d.C.

(Nella foto: le forze di sicurezza israeliane bloccano una via che porta alla zona della moschea di al-Aqsa, il 2 agosto 2015, mentre i Palestinesi partecipano ad una manifestazione per la morte del bambino di 18 mesi che è stato bruciato vivo in un incendio doloso compiuto da coloni israeliani in Cisgiordania. AFP/Ahmad Gharabli).

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi