Donna di Gerusalemme a rischio di espulsione.

Una donna di Gerusalemme, il cui permesso di soggiorno è stato confiscato giovedì, ha espresso preoccupazione che la pratica sia una continuazione della politica israeliana con lo scopo di espellere i palestinesi dalle zone sotto il controllo israeliano.

Riferendosi all’ordine militare israeliano del 13 aprile no. 1649 e 1650, che ha ampliato la definizione di “infiltrato” per includere chiunque risieda nelle zone controllate da Israele senza permesso legale, la donna, Maysoon Ahmad Nabhan Mussa, 40 anni, ha spiegato come questo sia nell’ottica di un ulteriore impegno mirato alla pulizia etnica da parte di Israele nei confronti dei palestinesi.

Mussa vive con suo marito in Cisgiordania, e giovedì è stata convocata dal ministero degli Interni di Gerusalemme, dove i funzionari le hanno chiesto di consegnare il suo permesso di soggiorno.

Dopo aver traslocato in Cisgiordania, dal momento che al marito, ora occupato presso il servizio di intelligence dell'Autorità palestinese, era stato negato il permesso di recarsi a Gerusalemme, Mussa si è trovata privata del diritto di residenza. Le leggi israeliane spesso proibiscono ai palestinesi – dalla Cisgiordania, da Gaza o dall'estero – di ottenere diritti di residenza attraverso i loro coniugi.

Il documento di identità di Mussa è stato revocato ai sensi del regolamento israeliano definito “centro di vita”, dove le carte di soggiorno possono essere invalidate se la residenza del soggetto non è più a Gerusalemme; le persone spesso lavorano o hanno famiglia in Cisgiordania, o scelgono che i loro figli siano educati nelle scuole della Cisgiordania. Poiché le licenze di costruzione nella parte occupata di Gerusalemme Est sono quasi impossibili da ottenere, alcune famiglie sono costrette ad andarsene per trovare una sistemazione.

Al fine di ottenere diritti di residenza in Cisgiordania, Mussa, deve chiedere il ricongiungimento familiare attraverso l'Autorità palestinese, che a sua volta presenta migliaia di nomi a Israele per l’approvazione. L'ultimo gruppo (per 5.000 nuovi permessi per la WB) risale allo scorso agosto.

“Queste pratiche razziste di Israele prendono di mira i gerosolimitani, e devono essere fermate”, ha confessato il marito di Mussa a Ma'an.

La tensione rimane alta in seguito alla deportazione di quattro palestinesi nella Striscia di Gaza, in base ai nuovi ordini militari.

(Fonte: Maan)

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