Dopo anni di divieto all’esportazione, le fragole coltivate a Gaza riprendono la strada dei mercati europei

Gaza – Speciale InfoPal. Dopo un lungo periodo di divieto totale sull'esportazione di fragole coltivate nella Striscia di Gaza, le autorità d'occupazione israeliane permettono alla produzione agricola di Gaza di essere esportata all'estero, verso i mercati mondiali.

Tale decione arriva dopo anni di danni all'agricoltura e dopo numerosi casi di contadini che hanno abbandonato l'attività o hanno scelto di ridurre le aree agricole per coltivare fragole.
Eccellenti per la loro qualità, le fragole di Gaza sono state continuamente richieste sui mercati europei negli anni del totale divieto.

Esportazioni verso per il mercato europeo. Il sottosegretario al ministero dell'Agricoltura di Gaza, Hassan Abu 'Eita, ha commentato: “Siamo soddisfatti della quanità di fragole permessa per l'esportazione”. Già nei giorni passati diversi carichi sono partiti attraverso il valico di Kerem Abu Salem (Kerem Shalom), a sud di Gaza. Dal porto israeliano, le fragole sono state caricate per raggiungere l'Europa.

“Dovrebbero continuare ancora per tutta la stagione, e abbiamo la certezza che all'estero esiste un'alta domanda delle nostre fragole”.

Soddisfatti anche gli agricoltori. Mohammed al-Masri, un contadino di Gaza proprietario di una piccola azienda dove si producono fragole, ha raccontato al nostro corrispondente: “Ho provato immenso sollievo quando ho sentito che le fragole sarebbero state vendute all'estero. Avevamo iniziato a coltivarle nell'angoscia di non avere la certezza di venderle e ricavarne un profitto”.

Vasti campi e serre, un tempo destinati alla coltura di fragole, non sono più disponibili a Gaza, sia per le continue devastazioni ai campi agricoli delle incursioni israeliane, sia perché in molti avevano perso ogni speranza, e avevano convertito i campi in altre colture.

Il costo di questa produzione è alto e non esiste una domanda interna al territorio palestinese assediato da cinque anni. Anche l'acqua per la loro coltivazione ha un costo elevato e quella di Gaza è di pessima qualità. Il bisogno di acqua per la produzione di fragole si aggira intorno a 1000 m3 per ettaro di terreno.

Rompere l'assedio. Gli agricoltori di Gaza hanno deciso di concerto che non amplieranno l'area dedicata a questa coltivazione. I rischi delle devastazioni israeliane sono sempre altissimi. Così, essi hanno cercato, e hanno ricevuto, le rassicurazioni che con queste nuove esportazioni potranno ricavare i compensi per le perdite di settore del passato.

Vengono esportate dalla Striscia di Gaza tra le 1.000 e 1.500 tonnellate di fragole ogni anno. Sono destinate al mercato mondiale.

Le perdite al settore causate dall'assedio israeliano su Gaza si aggirano intorno ai 5,6milioni di dollari all'anno.

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