Dopo l’assassinio di Fuqaha, Israele darà il via agli “omicidi silenziosi”?

-863949653Gaza-PIC. Senza utilizzare droni e senza lasciare impronte ben chiare, il Mossad israeliano ha assassinato uno dei leader della resistenza palestinese nella Striscia di Gaza, inviando un messaggio ai resistenti palestinesi, sia all’interno che all’esterno della Palestina: Israele ha la possibilità di raggiungere chiunque senza attirare l’attenzione su di sé.

L’ex-detenuto Mazin Fuqaha, proveniente da Tubas, in Cisgiordania, che ha sempre vissuto nella Striscia di Gaza da quando è stato rilasciato grazie all’accordo sullo scambio di prigionieri del 2011 denominato Wafa’ al-Ahrar, è stato ucciso con alcuni colpi di pistola mentre tornava a casa sua, in un edificio che si trova nella zona occidentale della città di Gaza.

L’omicidio è stato compiuto da uomini armati che hanno utilizzato silenziatori, sparando sei proiettili contro Fuqaha, ed hanno quindi abbandonato la zona. Hamas ha annunciato la morte di uno dei suoi leader militari, accusando Israele e giurando vendetta.

Le impronte del Mossad

Le chiare impronte del Mossad che ha utilizzato pistole dotate di silenziatori per uccidere il martire Fuqaha ci riportano alla mente quel che è accaduto al martire tunisino Mohamed Zawari nel 2016 e a quel che accadde ai tre leader della resistenza palestinese a Beirut nel 1974.

Il general maggiore ed analista militare Wasif Iriqat afferma che il metodo, il tempo, il luogo e le armi utilizzate per colpire Fuqaha confermano che è stato il Mossad a compiere l’assassinio e che Israele sta cercando di continuare con gli ‘omicidi garantiti’, utilizzando i silenziatori per salvarsi dalle molte critiche.

Ha dichiarato al reporter di PIC, “Israele vuole gli ‘omicidi garantiti’ perchè gli aerei da guerra provocano le critiche internazionali, e perchè potrebbero colpire dei civili. Quindi i silenziatori vanno meglio visto che Israele è impegnata nel migliorare le sue relazioni coi paesi arabi”.

Questo omicidio è pericoloso poiché ha nuovamente portato la presenza fisica dell’occupazione sul terreno che ha sparato direttamente al proprio obiettivo. Ciò richiede alla resistenza palestinese un rafforzamento del sistema di sicurezza per evitare ulteriori infiltrazioni dopo anni di ‘performance’ abbastanza limitate delle spie israeliane nella Striscia di Gaza.

Il generale ed analista militare Yousef Sharqawi ha dichiarato che, il fatto che l’omicidio sia avvenuto coi silenziatori rivela che vi sono stati una preparazione ed un piano ben organizzati, caratteristiche che contraddistinguono i personaggi del Mossad, e che riporta alla mente gli omicidi precedenti contro la resistenza palestinese, avvenuti in Libano.

Ha riferito a PIC, “Di solito usano i silenziatori, uno di loro spara mentre l’altro aspetta nel caso il primo fallisca nel tentativo. Israele vuole mescolare le carte in tavola e potrebbe aver trovato le scuse adatte per compiere questa operazione dopo che alcuni proiettili artigianali sono stati sparati recentemente contro di loro”.

Significato ed obiettivi

Non vi è dubbio che Israele, assassinando Fuqaha direttamente a Gaza, ha iniziato una nuova fase del conflitto con la resistenza palestinese, dopo che la reputazione del suo esercito è stata danneggiata e dopo le numerose critiche sollevate nel rapporto del Controllore di Stato sulla guerra del 2014 contro Gaza, ed anche a causa delle differenze esistenti all’interno degli apparati della sicurezza, dell’esercito e della politica.

L’analista Iriqat ha detto che Israele, con l’omicidio di Fuqaha, ha voluto affermare il concetto secondo il quale loro possono accedere a qualsiasi luogo della Palestina, e che possiede, oltre al lungo braccio dell’aviazione, anche un lungo braccio del Mossad.

Iriqat ha osservato inoltre che Israele sta cercando di ripristinare il suo glorioso sistema di sicurezza che negli ultimi anni si è deteriorato a causa di disaccordi tra i suoi leader politici e gli apparati della sicurezza e dell’esercito, già menzionati dal Controllore di Stato nel rapporto 2016-17.

Ha aggiunto che, “L’assassinio porta con sé un messaggio minaccioso nei confronti di tutti, ma soprattutto che la loro mano può raggiungere chiunque”.

Come dimostrato recentemente, nell’ultima fase della battaglia tra la resistenza palestinese e l’occupazione israeliana, Israele sta cercando di far trionfare la sua forza di dissuasione.

L’analista Sharqawi ha ribadito che la resistenza non si dovrebbe accontentare delle minacce verbali e dovrebbe rispondere a questo assassinio; in caso contrario fornirebbe all’occupazione la possibilità di compiere ulteriori aggressioni ed omicidi.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi