Ebrei contro l’Occupazione ‘sgomenti’ dall’incontro Prodi-Olmert.

 

La Rete degli Ebrei contro l’Occupazione ha preso nota con sgomento dell’obbedienza di Prodi ai diktat di Olmert, nella sua ultima visita in Italia. Siamo tutti elettori della lista dell’Unione, e ci domandiamo come Prodi pensa di conciliare il suo pensiero, e più ancora la sua azione di governo, con quello di gran parte dei suoi elettori, per quanto riguarda la questione palestinese, che coinvolge anche direttamente i rapporti dell’Italia con l’Europa e gli USA. Sinora, il governo dell’Unione non ha fatto nulla nella direzione che ci aspettavamo. Aggiungiamo che, sebbene oggi non sembri un problema importante, le politiche israeliane, anche per l’attivo sostegno di cui godono da parte delle comunità e dei gruppi di pressione ebraici, sono pericolose per gli Ebrei tutti: si rischia che divampi un nuovo antisemitismo.

È un urgentissimo problema di giustizia, politico ed umano, ma anche di assicurazione per il futuro, intraprendere una energica azione che coinvolga gli alleati europei, per far cessare la atroce persecuzione – una tra le peggiori che la storia ricordi – a cui sono sottoposti i Palestinesi da parte di Israele. E assicurare loro uno Stato libero, vitale ed indipendente in Palestina, nella Terra a loro destinata dall’ONU. Oppure, in alternativa, la completa uguaglianza come cittadini in uno Stato che, su tutto il territorio della Palestina storica, dal Giordano al Mediterraneo, compresa la Striscia di Gaza, accomuni Arabi ed Ebrei, o persone di qualsiasi altra lingua ed etnia, come cittadini dagli uguali diritti. Questo Stato non dovrebbe più, logicamente, chiamarsi Israele, nome che denota una religione-etnia-cultura, e che esclude chiunque a questa cultura non appartenga. Potrebbe essere uno Stato del tutto nuovo, in cui veramente si fondono diverse culture, ognuna contribuendo le proprie peculiarità.

Sostengono questo diversi gruppi israeliani e palestinesi, ma anche italiani, come Action for Peace, che da sempre si oppongono alla persecuzione. Ci chiediamo: come mai il governo italiano, con Prodi presidente e D’Alema ministro degli esteri, non prende alcuna iniziativa per far cessare la strage e la lenta agonia del popolo palestinese? O la effettiva indipendenza dell’Italia è estremamente limitata, e la sua politica estera (e magari anche interna ed economica!) debbono per forza ubbidire alla volontà dei nostri padroni-amici USA ed europei, ma soprattutto statunitensi? La volontà degli USA è molto strettamente legata alla volontà di Israele, che ha saputo creare una stretta coincidenza di interessi economici e politici, in modo da organizzare una strategia comune a livello mondiale, aiutata anche dalla incredibile stupidità dei governi e dei dirigenti mediorientali e non solo. Dobbiamo pensare che, a meno che gli italiani siano disposti a pagar molto cara la libertà, il governo italiano non possa che ubbidire?

Vorrebbe Prodi, o qualcuno dei suoi stretti collaboratori, risponderci?

 

Paola Canarutto, a nome di Rete-ECO (Rete degli Ebrei contro l’Occupazione), Torino. 

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