Era favorevole al reclutamento dei giovani cristiani nell’esercito israeliano. Scomunicato un prete arabo-ortodosso

An-Nasira (Nazareth) – Quds Press. Organizzazioni e personalità cristiane nei territori palestinesi del ’48 hanno denunciato i tentativi israeliani di reclutare i giovani cristiani nelle file dell’esercito di occupazione, con il pretesto di proteggere la comunità cristiana. 

Il Consiglio della comunità arabo-ortodossa nella città di Nazareth, nel nord della Palestina, ha deciso di scomunicare il sacerdote Gabriel Nadaf, impedendogli di praticare il sacerdozio nella Chiesa ortodossa. La scomunica è giunta in seguito alla sua partecipazione ad una conferenza israeliana per reclutare giovani cristiani nell’esercito di occupazione. 

Il ministero dell’esercito israeliano aveva tenuto una conferenza nella città di Nazaret Illit, adiacente a Nazareth, allo scopo di promuovere il reclutamento dei cristiani nell’esercito dell’occupazione. Alla conferenza hanno presenziato tre sacerdoti cristiani e alcuni funzionari dell’associazione Scout di Nazareth e del nord dei territori del ’48. 

In un comunicato stampa diffuso martedì 30 ottobre, il Consiglio arabo-ortodosso ha riaffermato l’identità araba dei cristiani e il loro ruolo come parte integrante del popolo palestinese. 

Mentre all’interno della comunità dei drusi arabi si alzano molte voci che invitano a rifiutare il servizio di leva nelle fila dell’esercito israeliano, alcuni mercenari vorrebbero reclutare i cristiani, sbandierando degli slogan senza senso, come quello di proteggere la minoranza cristiana in questo paese”, si legge nel comunicato. 

Il Consiglio ha anche sottolineato che i cristiani arabi nel paese “sono parte integrante del popolo palestinese rimasto nella propria patria”, e ha esortato a proteggerli “dalle politiche discriminatorie, perseguite dai governi e da altre istituzioni in Israele, contro tutti i palestinesi del ’48”. 

L’ente arabo-ortodosso ha invitato a boicottare tutti i partecipanti alla “vergognosa conferenza, chiunque essi siano, e in testa Gabriel Nadaf, che non è più un prete, e non rappresenta la comunità ortodossa in alcun modo”. Esso ha anche diffidato Nadaf dall’usare il nome della comunità per affermare il suo sacerdozio a Nazareth. 

Il Consiglio ha invitato tutti i palestinesi, uomini e donne, arabi in generale e cristiani in particolare a “respingere questi inviti sospetti”, avvertendo che “lo Stato di Israele sta cercando nuovamente di mettere in pratica ciò che gli era fallito in passato, quando cercò di reclutare i cristiani arabi, incontrando solo il loro rifiuto. Nemmeno ora riuscirà nel suo tentativo, salvo poche eccezioni di alcuni individui che rappresentano solo se stessi”.

Jaraysi: fitna interreligiosa. I piani israeliani per reclutare i giovani cristiani palestinesi sono dei tentativi sospetti, atti a provocare dei conflitti interreligiosi”, afferma Ramez Jaraisy, sindaco di Nazareth e presidente del Comitato Nazionale dei capi dei consigli locali arabi nei territori del ’48. 

In una dichiarazione rilasciata a Quds Press, Jaraisy ha ribadito che “il piano israeliano per reclutare i cristiani palestinesi, sia nel servizio militare che in quello civile, fallirà come sono falliti i simili tentativi fatti alla fine degli anni Cinquanta e Ottanta del secolo scorso”.

Il sindaco di Nazareth ha anche sottolineato come le autorità israeliane si rifiutino di considerare i palestinesi del ’48 come un “popolo unito”, e insistono invece nel vederli come “un gruppo di singole minoranze”, mentre Israele si autodefinisce come “Stato ebraico”. Egli ha aggiunto che “per sventare definitivamente questo piano, dobbiamo agire come un popolo unito e non come singole comunità”.

Swaid: l’equilibrio del terrore. Il deputato arabo nel parlamento israeliano, Hanna Swaid, ha rivelato che, recentemente, le autorità di occupazione hanno tenuto più di una conferenza giovanile, non solo a Nazareth ma anche in altre città arabe, allo scopo di coinvolgere i giovani delle comunità cristiane e spingerli ad arruolarsi nell’esercito israeliano. 

In una dichiarazione rilasciata a Quds Press, Swaid ha affermato che “le autorità di occupazione cercano di raggirare i giovani per spingerli a prestare servizio militare volontario, illudendoli che abbracciando l’arma essi contribuiranno a proteggere le comunità cristiane nelle città arabe da abusi e aggressioni perpetrati dagli arabi appartenenti ad altre confessioni religiose”. Egli ha anche sottolineato il coinvolgimento di alcuni sacerdoti nell’organizzazione di tali riunioni, ospitandole nelle sale delle parrocchie e promuovendo questa campagna sospetta. 

Swaid ha avvertito i sacerdoti e i pastori delle parrocchie cristiane “di non coinvolgersi in questo piano sospetto che mira ad attirare i giovani cristiani e renderli dei mercenari nell’esercito israeliano, con il pretesto di contribuire alla protezione delle loro comunità e scoraggiare gli aggressori”. Il parlamentare ha concluso affermando che sarebbe “illecito per chiunque sfruttare il proprio ruolo religioso, la propria posizione ecclesiastica o le istituzioni della Chiesa per promuovere progetti sospetti o iniziative controverse”.