Esteso l’arresto degli ‘arabi israeliani’ della Flotilla

An-Nasira (Nazareth) – Infopal. Il tribunale di pace israeliano di Ashkelon ha esteso ieri, di una settimana, il fermo dei membri della delegazione di “Arabi del '48” [si tratta dei palestinesi che vivono all'interno di Israele, “cittadini israeliani” che tuttavia vengono discriminati in vari modi, ndr], che partecipava alla spedizione della Flotilla.

Tra le persone coinvolte dal prolungamento della sentenza vi sono il presidente del Comitato di monitoraggio arabo israeliano Muhammad Zaydan, il presidente del movimento islamico in Israele shaykh Raed Salah, il presidente dell'ala sud del movimento Hammad Abu Da'abis e l'attivista umanitaria e coordinatrice del movimento Free Gaza, Lubna Masarwa.

Questi ed altri membri della delegazione saranno trattenuti per il proseguimento degli interrogatori, che puntano a creare un quadro legale entro cui poter muovere delle accuse legate alla partecipazione di “Arabi del '48” alla Flotilla.

A questo proposito, il giudice di pace Dina Cohen sembra essere vicina al parere della Procura, secondo cui il rilascio dei membri della delegazione ostacolerebbe gli interrogatori e metterebbe in pericolo la vita della popolazione.

Come riportano fonti palestinesi, tra le accuse mosse agli attivisti rientrano “la pianificazione di reato, la presenza sul luogo di un reato, la messa a rischio della vita dei soldati israeliani e il possesso e uso d'armi”.

In risposta alle affermazioni della procura, la squadra legale che ha assunto la difesa degli “Arabi del '48” ha annunciato che stamattina farà ricorso al Tribunale centrale contro la sentenza di estensione della custodia.

È opportuno segnalare che durante la lunga seduta – iniziata ieri all'una del pomeriggio e terminata alla mezzanotte tra ieri e oggi – che ha visto il Tribunale di pace prolungare l'arresto degli attivisti, decine di dimostranti dell'estrema destra israeliana hanno manifestato davanti al tribunale di Ashkelon ripetendo slogan razzisti, tra cui “A morte gli arabi”.

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