Euro-Med alla UE: allarme per le recenti misure israeliane contro Gaza

Ginevra-PIC.  L’osservatorio EuroMed sui diritti umani mercoledì scorso ha inviato lettere urgenti agli ambasciatori dell’Unione Europea (UE) nei Territori palestinesi per informarli delle disastrose conseguenze della decisione di Israele di rafforzare il blocco di Gaza.

Euro-Med ha avvertito della decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di chiudere Karem Abu Salaam e ridurre la zona di pesca nel mare di Gaza a 6 miglia nautiche, aggiungendo che il territorio assediato sta già vivendo una crisi umanitaria senza precedenti che potrebbe portare molto presto a una “esplosione”.

Euro-Med ha detto che le nuove sanzioni israeliane mineranno l’economia di Gaza, aggiungendo che l’interruzione delle esportazioni e delle importazioni di cibo e di altri beni costringerà decine di migliaia di abitanti di Gaza alla disoccupazione in un momento in cui il tasso di disoccupazione di Gaza è il più alto del mondo.

Secondo l’osservatorio, circa 4.000 strutture economiche e industriali sono minacciate di chiusura e oltre il 90% della popolazione di Gaza dipenderà dagli aiuti umanitari per soddisfare i propri bisogni.

Ha sottolineato che, nonostante il fatto che Israele dovrebbe essere responsabile della protezione dei civili dei territori che occupa, impone un blocco paralizzante sulla Striscia di Gaza e pratica forme di punizione collettiva senza precedenti.

Euro-Med ha informato gli ambasciatori dell’UE sul disastro umanitario subito da quasi due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza, spiegando che la chiusura dell’unico snodo commerciale, che collega l’enclave con i Territori occupati influenzerà negativamente tutti i settori e le infrastrutture, in particolare il settore della salute che non è stato in grado di fornire il 60% dei suoi servizi di base ai pazienti di Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso lunedì scorso di adottare nuove misure punitive contro la Striscia di Gaza in risposta al lancio di aquiloni e palloni incendiari contro gli  insediamenti israeliani oltre la barriera di confine.

Euro-Med ha aggiunto che le autorità israeliane stanno imponendo una punizione collettiva a due milioni di civili per un’attività svolta solo da alcuni di loro vicino al confine di Gaza. Ha sottolineato che in nessun modo il privare i civili dei loro diritti fondamentali può essere giustificato, specialmente se vivono in un luogo già classificato come “invivibile”.

L’osservatorio ha concluso chiedendo agli ambasciatori dell’UE di fare pressioni su Israele affinché sospenda immediatamente e incondizionatamente le sue misure punitive, consenta l’ingresso di cibo e merci nella Striscia di Gaza e faciliti il viaggio dei residenti di Gaza in entrambe le direzioni.

Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi