Oltre al danno, la beffa: famiglie palestinesi costrette a demolire le proprie case

 

Foto: Arab48.

Imemc, Arab48. Israele li aveva informati che avrebbe demolito le loro case. I membri della famiglia Hardan, del villaggio al-Fredees, presso il monte Carmelo, a nord di Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr), allora, hanno cominciato a demolirle da sé.

Il motivo era evitare il pagamento delle folli ed esagerate sanzioni che Israele avrebbe imposto loro se, in alternativa, avesse fatto svolgere queste operazioni al proprio personale.

Il Comitato per la Pianificazione e la Costruzione di Israele sostiene che tali edifici sono stati realizzati in modo “abusivo” e che, pertanto, devono essere abbattute.

Se la famiglia non avesse provveduto autonomamente a demolire la propria casa, sarebbe stata costretta al pagamento di una somma pari a 100mila dollari circa.

Il sito d’informazione palestinese Arabs48 ha riportato che le case in lamiera erano state costruite molti anni fa su una superficie di circa 4 ettari di terra. Quest’area è di proprietà della famiglia sin dal periodo antecedente alla fondazione dello Stato di Israele sulla Palestina (Nakba, la catastrofe del 1948).

Nello specifico, la terra era di proprietà della moglie, Najma Hardan, deceduta da pochi mesi. La proprietà è stata ereditata dai figli.

Uno di essi, Samir, ha raccontato che fu il padre, anch’egli defunto, a costruire quando ancora lavorava come agricoltore e allevatore.

Negli anni ’90, Israele impose delle multe salate alla famiglia e cominciò a ordinarne la demolizione.

Stando al suo racconto, “diverse autorità, incluso l’ingegnere del consiglio locale, avevano promesso alla famiglia di risolvere la questione, ma non è mai successo nulla”.

Younis Mer’ey, capo del consiglio locale, ha affermato di aver tentato di aiutare la famiglia prima che il consiglio distrettuale prendesse in carico la questione, sottraendo alla sua persona la competenza sul caso. Egli avrebbe anche tentato di ottenere una dilazione dei tempi per la demolizione fino a questo inverno, ma i suoi sforzi non avrebbero avuto successo.

“Ho dovuto demolire una piccola struttura costruita di fronte alla mia abitazione. Non volevo sobbarcarmi di queste multe esose. (…) Ora ho chiesto a queste famiglie di demolire di propria iniziativa le loro case. Certo non sarà facile farlo, ma senz’altro sarà meglio che dover pagare le multe, alle quali si aggiungerebbe il carico dei costi di demolizione, nell’eventualità in cui dovvese essere il Comitato per la Pianificazione a farsene carico”.