Fdlp: Israele è il più grande beneficiario di un attacco contro la Siria

Gaza-Quds Press. “Una soluzione politica in Siria che preveda di accelerare la convocazione delle riunioni di Ginevra 2 e l’avvio di un dialogo nazionale tra tutte le componenti della società siriana rappresenta il miglior modo per risolvere la crisi e giungere ad uno Stato arabo siriano, unito, indipendente e democratico”. Lo ha affermato il Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp), esprimendo, allo stesso tempo, il suo rifiuto per qualsiasi attacco contro il Paese arabo.

In un comunicato scritto, una fonte autorevole dell’Fdlp ha espresso il rifiuto “all’aggressione militare Usa contro la Siria” e di qualsiasi “forma di agevolazione o copertura fornita da paesi arabi e stranieri a tale aggressione”.

Ha aggiunto: “Il popolo palestinese e tutti i popoli arabi sono ben consapevoli che l’occupazione israeliana è il più grande beneficiario di qualsiasi aggressione contro un Paese arabo. L’invasione degli Usa ha distrutto l’Iraq e il suo esercito, aprendo la strada alle guerre interne, dove, nel decennio 2003-2013, decine di morti e centinaia di feriti sono caduti ogni giorno. Anche l’invasione della Libia, condotta dalla NATO, ha distrutto il paese e il suo esercito, scatenando assassinii e atti di distruzione interna che non si fermano dal 2011”.

Egli ha anche sottolineato che le soluzioni militari e politiche che prevedono l’intervento degli Usa hanno prodotto delle  “catastrofi” nei Paesi arabi. “Tali ingerenze hanno fatto spostare, sempre di più, gli equilibri di potere in Medio Oriente a favore di Israele, che occupa la Palestina, le Alture del Golan e le fattorie di Sheeba, e prosegue le sue attività di ebraicizzazione a Gerusalemme, di insediamento in Cisgiordania e di assedio contro la Striscia di Gaza”, ha aggiunto.

Infine, il fronte ha invitato i popoli e i governi arabi e tutte le nazioni schierate con i valori di libertà, democrazia e pace “a respingere e condannare ogni forma di aggressione politica e militare Usa contro la Siria”, aggiungendo che sarà il popolo siriano, attraverso il dialogo nazionale tra tutte le parti, a decidere il suo destino.