Funzionario delle Nazioni Unite si impegna a sollevare l’assedio di Gaza

Gaza-Ma’an. Il nuovo Commissario Generale delle Nazioni Unite Soccorso e Lavori per i profughi palestinesi (Unrwa), Pierre Krähenbühl si è impegnato la settimana scorsa a difendere Gaza e lavorare per porre fine al blocco.

Krähenbühl ha dichiarato che tutti i rapporti sui diritti umani delle Nazioni Unite, delle organizzazioni per i diritti umani e i reportage giornalistici evidenziano la continua sofferenza e l’isolamento dei rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza.

Arrivando a Gaza, il nuovo funzionario delle Nazioni Unite ha constatato che la sua prima impressione è stata di “fili e muro di separazione” che gli ricordavano ciò che il suo predecessore aveva detto: “L’assedio più lungo e più famoso di Leningrado”, e ha sottolineato che Gaza vive in una situazione di punizione collettiva “illegale”.

Per quanto riguarda i suoi sforzi in questo campo, si è impegnato a lavorare con la comunità internazionale e i leader delle Nazioni Unite per togliere l’assedio. Ha ribadito che l’Unrwa continuerà ad offrire i propri servizi ai rifugiati e a difenderli finché il loro problema, compreso il diritto al ritorno, non sarà risolto.

Ha aggiunto di avere intenzione di discutere di questo con tutti gli intellettuali e le persone di cultura che incontrerà.

Krähenbühl ha detto che l’Unrwa ha fornito aiuti a 80.000 rifugiati a Gaza nel 2000. Oggi il numero è di 800.000, dunque in aumento.

“Stiamo seguendo meccanismi più trasparenti per raggiungere i veri bisognosi”, ha spiegato.

Krähenbühl ha chiesto l’accesso ai rifugiati palestinesi in Siria, in particolare nel campo profughi di Yarmouk, dove essi sono costretti a rivivere le esperienze dei loro padri.

Traduzione di Edy Meroli