Gaza, Autorità per l’ambiente: crisi carburante sta paralizzando i settori vitali

Gaza-InfoPal. La mancanza di carburante nella Striscia di Gaza sta minacciando un imminente disastro umanitario e ambientale. L’acuirsi e l’espandersi della crisi sta paralizzando i settori vitali e i servizi igienico-sanitari, peggiorando rapidamente la situazione ambientale e umanitaria. Lo ha affermato Bahaa al-Agha, direttore generale dell’Autorità per l’ambiente di Gaza, nel corso di una conferenza stampa tenuta giovedì 4 luglio.

Il funzionario palestinese ha sottolineato che il perdurare della crisi significa sostanzialmente che 190 pozzi d’acqua, che riforniscono 1,8 milioni di persone, presto saranno fuori uso. Mentre quattro impianti centrali di depurazione, che trattano 100 mila metri cubi d’acqua altamente contaminata, cesseranno di funzionare, e ciò pregiudicherebbe le spiagge circostanti. Ha aggiunto che la mancanza di carburante lascerà per terra decine di veicoli e attrezzature per la raccolta giornaliera di oltre 1.500 tonnellate di rifiuti solidi, trasportati nelle discariche dai quartieri e le città.

Al-Agha ha esortato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità legali e umanitarie, e ad agire immediatamente per garantire il fabbisogno di combustibili e energia della Striscia di Gaza. Ha chiesto di premere sulle autorità israeliane per costringerle ad accettare le proprie responsabilità, in quanto potenza occupante, verso gli abitanti di Gaza.

Da settimane, la Striscia di Gaza sta attraversando una grave crisi dovuta alla mancanza di combustibili. A causa dell’assedio israeliano, la maggior parte del fabbisogno giornaliero di carburante, intorno ai 400 mila litri, viene soddisfatta tramite i tunnel di contrabbando con l’Egitto.