Gaza: bombe israeliane diffondono il cancro

 

Press Tv. Il numero di malati di cancro a Gaza ha subito un'impennata a causa dell'uso di uranio impoverito da parte dell'esercito israeliano, durante il massacro di due anni fa ai danni della Striscia: lo riferiscono fonti mediche.

Dopo la guerra, ha riportato ieri il corrispondente di Press Tv, i casi di cancro sono aumentati circa del 30%.

Abbiamo affrontato una quantità nettamente maggiore di casi di leucemia e altri tipi di malattie – spiega l'oncologo Muhammad Atteya –. Molti pazienti provengono da aree colpite dagli aerei da combattimento israeliani, che facevano uso di armi chimiche illegali”. I casi sono stati registrati in particolare a Shifa, la maggiore struttura sanitaria della città assediata.

La guerra causò circa 1.400 morti e migliaia di feriti tra i palestinesi; la maggior parte delle vittime furono civili.

Già durante il conflitto, volontari medici norvegesi negli ospedali di Gaza riportarono che alcune delle vittime presentavano tracce di uranio impoverito nei loro corpi.

Un altro prodotto collaterale dell'offensiva israeliana è rappresentato dall'inquinamento e da altri danni ambientali: alcune misurazioni effettuate dopo la fine delle ostilità suggeriscono infatti che alcune aree dell'enclave sono ora 1.000 volte più radioattive dei livelli naturali, e i casi di cancro hanno cominciato a manifestarsi a ritmi quotidiani.

Come riferisce Zikra Ajur, esperto ambientale, “Israele utilizzò fosforo bianco sulla città, che divenne così un terreno di prova per tutte queste armi proibite”.

Oggi, la maggior parte delle armi di alta tecnologia contengono uranio impoverito o altri metalli pesanti. I loro residui possono essere sparsi dal vento, contagiare gli abitanti nelle immediate vicinanze e contaminare la catena alimentare.

Gli esperti medici ed ambientali sono d'accordo nell'affermare che l'ambiente e la popolazione della Striscia di Gaza soffriranno le gravi conseguenze dell'utilizzo delle armi proibite da parte d'Israele.

 

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