Gaza, governo di Hamas chiude uffici di Ma’an e al-Arabiya

Gaza-Ma’an. Giovedì 25 luglio, il procuratore generale del governo di Gaza, guidato da Hamas, ha ordinato la chiusura degli uffici dell’agenzia stampa, Ma’an news, e dell’emittente satellitare al-Arabiya.

Un funzionario di Hamas ha riferito all’AFP che il procuratore generale ha chiuso l’ufficio di al-Arabiya per la “diffusione di false notizie riguardanti la campagna diffamatoria contro Hamas e Gaza, in merito a quanto sta accadendo in Egitto”.

Il corrispondente dell’emittente televisiva da Gaza ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto l’avviso di chiusura. Al-Arabiya pubblicherà una dichiarazione ufficiale per controbattere a questa decisione”.

L’ordine di chiusura dell’ufficio di Ma’an è stato consegnato da funzionari del ministero dell’Informazione e delle forze di sicurezza di Hamas.

Funzionari del ministero, accompagnati dalle forze di sicurezza, hanno interrogato il capo dell’ufficio di Ma’an a Gaza, per un rapporto pubblicato sul sito arabo dell’agenzia stampa, contenete alcune informazioni tradotte da un sito web ebraico.

Il rapporto in questione affermava che sei quadri della Fratellanza Musulmana erano fuggiti a Gaza per pianificare una rivolta contro i militari al Cairo, in seguito alla destituzione del loro presidente.

Un funzionario del ministero ha detto al capo dell’ufficio di Ma’an che il rapporto era falso.

“L’agenzia stampa Ma’an insiste sul fatto che la Striscia di Gaza è coinvolta nella crisi egiziana e cerca di intensificare l’incitamento, in Egitto, contro di essa”, ha affermato il funzionario del ministero dell’Informazione di Gaza.

“Ma’an pubblica deliberatamente delle false notizie con l’obiettivo di istigare contro Gaza. L’agenzia in questione è diventata complice dei media egiziani nell’incitamento contro la Striscia e nel fabbricare menzogne per danneggiare l’immagine della resistenza palestinese”, ha proseguito il funzionario.

Commentando le accuse, il capo redattore di Ma’an, Nasser Lahham, ha affermato che “alcune persone a Gaza sono apparentemente impazzite in seguito all’estromissione della Fratellanza dalla presidenza egiziana”.

Ha proseguito: “Sfruttano ogni possibile occasione per sferrare duri attacchi contro Ma’an, senza alcun motivo. Abbiamo presentato denunce ufficiali all’ufficio del premier di Gaza, all’ex ministro dell’Informazione, Mustafa Barghouti, al ministero dell’Informazione e al sindacato dei giornalisti palestinesi”.

Lahham ha aggiunto che Ma’an protesterà dinanzi all’Unione dei giornalisti arabi e alla Federazione internazionale dei giornalisti, per le minacce recapitate al suo staff”.

Rivolgendosi al governo di Hamas, Lahham ha dichiarato: “Sfidiamo loro a dimostrare che Ma’an abbia mai riportato delle menzogne nei suoi rapporti”.

“Traduciamo rapporti da altre lingue per servire i nostri lettori. Quando Hamas gradisce il materiale tradotto, perché contiene critiche al presidente, all’Autorità palestinese o all’Olp, esso cita Ma’an e pubblica i suoi rapporti sui propri siti web. Ma quando il materiale tradotto non serve i loro interessi, essi impazziscono e iniziano a lamentarsi ingiustamente”, ha aggiunto.

“Protesteremo con il capo di Hamas, Khaled Masha’al e con il suo blocco al parlamento. Non permetteremo mai che loro, o chiunque altro, continui a terrorizzare i giornalisti, semplicemente perché Gaza non è una proprietà ereditata dai loro antenati. Gaza è una patria per tutti, e tutti dovrebbero imparare meglio come comportarsi e come parlare in modo educato”, ha detto Lahham.

Dal canto suo, commentando la notizia della chiusura, il ministero dell’Informazione di Ramallah ha dichiarato che tutti i media hanno il diritto di lavorare liberamente, senza ostacoli o intimidazione alcuna.

In un comunicato stampa, il ministero ha affermato di guardare “con grande preoccupazione i disturbi arrecati ai giornalisti e alle organizzazioni dei media di Gaza, da parte dei servizi di sicurezza di Hamas, e l’incitamento contro gli uffici dell’agenzia stampa Ma’an e l’emittente satellitare al-Arabiya”.

Anche il sindacato dei giornalisti palestinesi, con sede a Ramallah, ha condannato gli attacchi contro Ma’an e al-Arabiya.

In un comunicato stampa, il sindacato ha affermato che le minacce dirette e implicite rivolte dai leader di Hamas contro i giornalisti che lavorano per Ma’an e al-Arabiya “fanno parte di una campagna oscurantista contro i media che plasmano l’opinione pubblica e rivelano la verità”.

Il sindacato ha evidenziato che qualsiasi reclamo obiettivo, contro i singoli giornalisti o le testate giornalistiche, va presentato al sindacato, che giudicherà in modo professionale l’etica dell’agenzia stampa in questione.