Gaza: leader religiosi sottolineano la necessità di mantenere le armi della resistenza

MEMO. I dignitari, i capi e i dottori in scienze religiose della Striscia di Gaza hanno sottolineato l’importanza delle armi della resistenza e della loro “santità” per il popolo palestinese e hanno chiesto che non vengano danneggiate.
 
Il capo dell’Alta commissione per gli “Affari tribali” a Gaza, Hosni al-Mughani, ha chiesto una risposta ferma a tutti coloro che ostacolano la riconciliazione nazionale.
 
In un discorso tenuto durante la “prima conferenza tribale nazionale” nella città di Gaza, che ha avuto come obiettivo sostenere gli sforzi per la riconciliazione nazionale, al-Mughani ha chiesto la formazione di un consiglio dei dignitari per partecipare all’accelerazione nell’implementazione dell’accordo di riconciliazione.
 
“Le armi della resistenza sono l’onore, l’orgoglio e la forza del popolo palestinese”, ha detto, sottolineando che le armi della resistenza non dovrebbero essere sotto il controllo di una sola fazione, ma sotto una guida militare unificata di tutte le fazioni.
Al-Mughani ha sottolineato l’importante ruolo che l’Egitto può svolgere nel fare pressione sui politici e i leader delle fazioni palestinesi al fine di rispettare l’attuazione di tutti i termini dell’accordo di riconciliazione del 2011.
 
Maher al-Houli, capo della conferenza e del Dipartimento di Fatwa dell’Associazione degli studiosi palestinesi, ha affermato che la riconciliazione nazionale è “un dovere religioso, una necessità nazionale e una richiesta civile”.
 
“Il dovere religioso, nazionale, morale e sociale ci impone di assicurare il successo della riconciliazione e di goderne i risultati, poiché è la manifestazione della nostra lealtà verso il sangue dei martiri, dai leader e dal popolo”.
 
Ha sottolineato la necessità di mettere in pratica i termini dell’accordo del Cairo del 2011 e di non permettere a nessuno di ostacolare e disorientare il suo processo.
 
“La riconciliazione mostra il lato luminoso e civile del popolo palestinese, risoluto e paziente. Rafforza anche la fermezza dei prigionieri, guarisce le divisioni, riunisce le fazioni e termina la tensione del conflitto”.
Traduzione di F.H.L.