Gerusalemme, Israele minaccia di chiudere i conti bancari delle istituzioni palestinesi

Gerusalemme – PIC. Le autorità d’occupazione israeliane hanno emesso delle ordinanze e degli avvertimenti che interessano le istituzioni, le associazioni, le imprese e i centri presenti nella Gerusalemme-est occupata: ne sono toccati vari settori lavorativi e i conti bancari rischiano di essere chiusi.

Martedì il Dipartimento degli affari di Gerusalemme ha dichiarato in un comunicato: “Le autorità israeliane hanno richiesto ai proprietari delle istituzioni di non ricevere più nelle banche gli assegni per i loro fondi, senza preavviso, senza giustificato motivo e senza tener conto delle regole elementari del trattamento”.

Il Dipartimento ha condannato le misure d’occupazione adottate contro le istituzioni sociali, culturali, educative, residenziali, giuridiche, d’ingegneria o di soccorso degli abitanti di Gerusalemme, a prescindere da tutte le forme di persecuzione, razzismo e barbarie praticate contro di loro nella città santa.

“La gravità di tali procedure e pratiche irresponsabili e senza precedenti contro il nostro popolo e le sue istituzioni sono da includersi nel contesto della politica razzista di pulizia etnica praticata dal governo israeliano in maniera flagrante”.

Il Dipartimento ha rilevato, inoltre, che la decisione dell’occupazione di chiudere i conti bancari di tali istituzioni è una violazione senza precedenti della legge, delle norme e delle convenzioni internazionali e umanitarie con il solo obiettivo di intensificare l’oppressione sugli abitanti di Gerusalemme e espellerli dalla loro città nel contesto della punizione collettiva razzista: le istituzioni funzionano, infatti, grazie agli attivi e ai conti aperti, conformi agli obiettivi della loro fondazione e del loro registro.

Traduzione di Giulia Cazzola