Gerusalemme, venerdì, decine di feriti nell’assalto israeliano alla moschea di al-Aqsa

Gerusalemme-PressTv. Decine di persone sono rimaste ferite quando le forze israeliane hanno attaccato i manifestanti palestinesi nella moschea di al-Aqsa, ad al-Quds est (Gerusalemme), venerdì 18 luglio.

Violenti scontri sono scoppiati nel plesso della moschea di al-Aqsa dopo che forze armate israeliane hanno fatto irruzione nel luogo sacro per disperdere i Palestinesi che protestavano contro la guerra a Gaza.

Le fonti dicono che più di 40 manifestanti sono stati feriti durante i disordini.

Migliaia di fedeli palestinesi sono stati costretti a fare la preghiera del venerdì fuori dalla Spianata delle moschee perché Israele ha limitato l’accesso ad al-Aqsa.

La moschea di al-Aqsa è stata teatro di scontri negli ultimi mesi a seguito delle frequenti visite di coloni e funzionari israeliani nel luogo sacro.

Israele si trova ad affrontare una crescente pressione per frenare una spirale crescente di crimini di odio da parte degli israeliani, principalmente sotto forma di vandalismi e graffiti che colpisconomoschee e chiese.

Questo avviene perché le autorità israeliane agiscono sistematicamente per cambiare l’identità e il carattere di al-Quds est.

Un rapporto pubblicato dalla Fondazione al-Aqsa, in ottobre, ha rivelato che il regime israeliano sta progettando di costruire una sinagoga nel plesso di al-Aqsa, nell’ambito dei suoi sforzi per ebraicizzare ulteriormente i territori palestinesi occupati.

Negli ultimi decenni, Israele ha cercato di cambiare la composizione demografica di al-Quds costruendo insediamenti illegali, distruggendo siti storici, e espellendone la popolazionepalestinese.

Più di mezzo milione di israeliani vive in oltre 120 insediamenti costruiti dopo l’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gerusalemme est del 1967. La comunità internazionale considera gli insediamenti illegali.

Traduzione di Edy Meroli