I giordani rifiutano l’accordo sul gas con Israele

2010272565Amman – PIC. Lunedì 26 settembre, è stato firmato un accordo sul gas tra Israele e la Giordania. Il giorno successivo, militanti giordani, i parlamentari e le associazioni hanno espresso la rabbia e la preoccupazione per tale accordo.
Gli attivisti hanno lanciato una campagna sul web utilizzando l’hashtag “Il gas del nemico è l’occupazione” per protestare contro la normalizzazione con Israele.

Centinaia di militanti hanno partecipato ad un sit-in davanti alla sede del ministero dell’Energia ad Amman in segno di protesta contro l’importazione di gas naturale proveniente da Israele.

Decine di deputati giordani e di personalità nazionali hanno espresso profonda preoccupazione nei riguardi dell’accordo, mostrando il totale rifiuto di importare gas proveniente da Israele.

Il capo della protezione interna e il Comitato della resistenza alla normalizzazione in Giordania, Manaf Magali, ha dichiarato che il popolo giordano si oppone a tale accordo ormai da due anni, ovvero, dalla data in cui era stato annunciato per la prima volta.

Dal canto suo, l’attivista del movimento BDS, Massira Mallas, ha affermato che il gas importato non è altro che gas palestinese rubato.

Il deputato giordano Salah Armouti ritiene che il contratto per il gas con Israele sia una nuova occupazione.
Nello stesso contesto, la campagna dell’Accordo giordano nazionale contro il gas con l’entità sionista annunciava l’organizzazione di una manifestazione dopo la preghiera del venerdì nel centro di Amman, invitando all’annullamento dell’accordo.

Traduzione di Giovanna Vallone