Giordania condanna violazioni israeliane contro la moschea di al-Aqsa

Amman – WAFA. Mercoledì, il ministero giordano degli Affari esteri e degli espatriati ha condannato le violazioni israeliane in corso nella moschea di al-Aqsa, il terzo sito più sacro dell’Islam. L’ultima di queste violazioni è avvenuta martedì, quando la polizia israeliana ha fatto irruzione nel Museo islamico ed è andata sul tetto per tagliare i cavi degli altoparlanti esterni della moschea, che si trovano sul lato ovest, oltre ad aver aggredito il personale del Dipartimento per i beni religiosi islamici (DBRI), dipendenti del governo giordano.

Il portavoce ufficiale del ministero degli Esteri giordano, Dhaifallah al-Fayez, ha affermato in un comunicato che le azioni della polizia israeliana sono inaccettabili e riprovevoli, e rappresentano una provocazione verso i sentimenti dei musulmani ed una violazione della santità della moschea e dello status quo legale e storico.

Ha sottolineato che la moschea di al-Aqsa, con la sua area di 14,4 ettari, è un luogo di culto esclusivo per i musulmani, i cui affari sono supervisionati esclusivamente dal DBRI e dal Dipartimento giordano per la moschea di al-Aqsa, in conformità con il diritto internazionale e lo status quo storico e legale.

Al-Fayez ha invitato le autorità israeliane a rispettare i loro obblighi di potenza occupante nella Gerusalemme Est, in conformità con il diritto internazionale; a porre fine a queste azioni e provocazioni e a rispettare lo stato religioso della moschea.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.