Giornalista palestinese espulso da al-Aqsa


Gerusalemme – Infopal. Le autorità di occupazione israeliane hanno liberato il giornalista Mahmud Abu ‘Ata – responsabile ufficio stampa dell’associazione al-Aqsa – dopo un giorno di reclusione, imponendogli l’allontanamento dal piazzale della moschea di al-Aqsa per 7 giorni, oltre ad una multa di tremila shekel.

La polizia israeliana di Gerusalemme aveva arrestato Abu Ata lunedì 13 aprile, mentre si trovava davanti all’edificio per documentare le aggressioni degli estremisti sionisti in occasione della Pasqua ebraica. L’accusa è quella di rappresentare un pericolo per “il popolo ebraico” .

L’avvocato dell’associazione al-Aqsa, Mohammad Ighbariyah, ha presentato un ricorso contro la decisione dell’autorità sionista. Ha inoltre chiesto il trasferimento del caso alla commissione d’inchiesta per le violenze esercitate dalla polizia contro il giornalista, picchiato e insultato per la sua religione.

A liberazione avvenuta, Abu Ata ha chiarito che, al momento dell’arresto, era in missione “coperta” per monitorare le violazioni ai danni della moschea. In particolare, stava assistendo all’assalto che decine di estremisti ebrei stavano lanciando contro il piazzale antistante l’edificio, e alle pratiche religiose che costoro avrebbero quindi cominciato a eseguire sul posto.

Secondo il coordinatore di al-Aqsa, quanto è successo dimostrerebbe non solo il timore delle autorità di occupazione che vengano svelate le realtà dei crimini sionisti, ma anche la necessità di una massiccia presenza musulmana in difesa della moschea.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.