Giornalisti nel mirino di Israele e Anp

 

Ramallah/Gaza – InfoPal. Il Forum del Media palestinesi ha condannato il ripetersi degli attacchi alla categoria per mezzo di convocazioni, arresti e instaurando un clima della persecuzione contro i giornalisti in Cisgiordania.

Ancora una volta, al centro delle condanne ci sono gli apparati di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp).

E’ accaduto di recente al giornalista Bassam as-Saih, prelevato nel corso di un raid contro la sua abitazione a Nablus lo scorso 14 settembre e più volte arrestato senza motivazione alcuna.

Meno di due settimane prima erano stati arrestati il collega Siddiqi Mohammed Siddiqi Mousa (Nablus) e il professor ‘Abdel Sattar Qassem, rilasciato poi con un decreto presidenziale.

Il direttore di Radio Betlemme 2000, George Qanawati, è al centro di un processo per aver pubblicato su Facebook un commento di critica rivolto al governatore della provincia di Betlemme, ‘Abdel Fattah Himaiyel, dal quale era partita la denuncia.

Qanawati si era rifiutato di ritirare il commento dal popolare social network con il quale criticava l’operato della direzione sanitaria nella provincia di Betlemme, facendo anche trapelare la notizia secondo la quale il governatore aveva fatto uso di prodotti israeliani nonostante avesse promosso la campagna di boicottaggio.

Dopo la prima sentenza del 13 settembre, Qanawati è stato rilasciato su cauzione, ma il processo continua con un rinvio al 3 ottobre.

“Diritti e libertà sono inscindibili e questo vale per entrambe le aree territoriali palestinesi”, ha commentato Il Forum.

Così come in Cisgiordania, nemmeno a Gaza si abbassa la guardia dei professionisti dell’informazione sulle violazioni ai danni della categoria.
Ieri mattina, i giornalisti della Striscia di Gaza hanno indetto un sit-in davanti alla sede del Comitato della Croce Rossa internazionale (Icrc) organizzato dal “Doha Media Centre” contro le detenzioni dei colleghi da parte israeliana.

Sono cinque i giornalisti palestinesi attualmente detenuti da Israele: Samir ‘Allawi, direttore di Al-Jazeera in Afghanistan, il direttore di una testata cisgiordana, Walid Khaled, l’inviato in Cisgiordania dell’agenzia stampa “Shihab”, ‘Amer Abu ‘Orfah, il coordinatore di un programma della Tv “Al-Quds” Nawwaf al-‘Amr, e il giornalista Mohammed Basharaat.

Da una tenda, i giornalisti di Gaza hanno annunciato uno sciopero simbolico: “I giornalisti svolgono una professione pubblica e, per questo, si espongono ai crimini dell’occupazione israeliana che li punisce con detenzioni illegali. Essi coprono i crimini e le pratiche disumane che Israele riserva al popolo palestinese”.

Alla condanna ha fatto seguito l’appello per la liberazione dei colleghi rivolto ai gruppi legali e per i diritti umani nel mondo.

Elisa Gennaro

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