Giornata del bambino palestinese. 739 minori sono stati uccisi dall'inizio della seconda Intifada.

La rete palestinese per i Diritti dell’Infanzia ha reso noto oggi il numero di bambini morti dall’inizio della seconda Intifada, nel settembre 2000: 739.

4000 sono invece quelli arrestati  – 400 sono ancora in carcere.

La giornata di oggi è dunque dedicata all’infanzia palestinese, violata e

depredata, e alla sofferenza delle famiglie.

Il comunicato stampa emesso dalla rete ricorda che nell’aprile 2002 le forze di occupazione avevano lanciato un assalto contro i civili palestinesi nei Territori occupati. Come conseguenza di quelle operazioni militari molti bambini palestinesi erano morti e altri arrestati, mentre altri ancora avevano perso genitori o fratelli.

Dall’inizio di quest’anno ne sono stati uccisi 11.

Il comunicato ha condannato il comportamento dell’occupazione sionista e le sue angherie contro i bimbi di Gaza, regione che è stata trasformata in un grande carcere le cui chiavi sono in mani israeliane. Infatti, nelle ultime settimane sono stati chiusi tutti gli accessi e bloccati tutti gli aiuti sanitari e alimentari provocando un disastro umanitario.

La rete si appella alla comunità internazionale perché faccia pressioni contro gli israeliani inducendoli a porre fine a un comportamento aggressivo e oppressivo contro persone indifese, come i bambini che vengono da loro utilizzati come pedine per raccogliere voti elettorali.

Nei Territori l’occupazione ha violato tutti i diritti dell’infanzia, garantiti dalle convenzioni internazionali. Il muro di separazione, in particolare, ha leso il diritto dei bambini allo studio, a vivere in un ambiente sanitario adeguato, all’alimentazione.

Il network si è anche rivolto a tutti gli organismi e le associazioni per la tutela dell’infanzia affinché chiedano l’applicazione delle norme internazionali richiamando il governo israeliano in tal senso. E ha aggiunto che “noi come ANP possiamo fare tante cose per far rispettare i diritti dei bambini. Un anno fa è stata varata una legge specifica in difesa dell’infanzia, ma ciò che manca è l’organizzazione dei compiti di ogni ministero per la sua concretizzazione sul territorio. Per completare quello che è già stato fatto occorre emanare leggi volte all’assistenza e all’accoglienza dei minori”.

 

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