Giornata della Terra nella Striscia di Gaza: 17 Palestinesi uccisi e oltre 2000 feriti

InfoPal. E’ alto il bilancio delle vittime palestinesi della giornata di proteste nella Striscia di Gaza: venerdì, 17 Palestinesi sono stati uccisi e oltre 2000 sono stati feriti dall’esercito israeliano.

Fare il tiro al bersaglio, per l’esercito sionista, è stato facilissimo: una moltitudine umana sfilava inerme davanti a robo-killer posizionati su collinette. Sparare a questa enorme massa è stato come un video-game: uno dopo l’altro, cadevano a terra uomini, donne e bambini, uccisi o feriti dalle truppe criminali israeliane, che come consueto, nonostante le dichiarazioni delle Nazioni Unite, mai saranno perseguite e punite per i loro massacri. Vergogna dopo vergogna, l’entità israeliana “born-to-kill” continuerà a macchiarsi di feroci violazioni ai danni della popolazione autoctona palestinese, cioè i Nativi.

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Nella Striscia di Gaza sotto assedio israelo-egiziani la popolazione è in marcia, pacificamente, per commemorare la Giornata della Terra, Yom al-Ard.

Da giorni, Israele ha piazzato cecchini, truppe e droni pronti a sparare.

Venerdì, decine di migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza sono confluiti al confine orientale della Striscia con Israele, radunandosi per affermare il loro diritto di tornare alle loro case native nella Palestina storica.

I raduni sono sostenuti da praticamente tutte le fazioni politiche palestinesi, che hanno ripetutamente sottolineato la natura pacifica dell’evento.

A mezzogiorno, decine di migliaia di palestinesi erano già arrivati ​​in diverse aree lungo il confine nella Striscia di Gaza settentrionale, centrale e meridionale, secondo i corrispondenti della zona.

Gli accampamenti sono stati allestiti lungo il confine – a soli 700 metri dalla barriera, in alcuni casi -per i sit-in a tempo indeterminato programmati dopo le marce del venerdì.

Gli attivisti palestinesi hanno descritto gli accampamenti come “il punto d’inizio per il nostro ritorno alla terra da cui siamo stati espulsi nel 1948”.

Alcuni di quelli che hanno preso parte alle marce di venerdì hanno scritto, all’entrata delle loro tende, i nomi delle città o dei villaggi da cui le loro famiglie furono sfollate.

Gli organizzatori hanno anche fornito un servizio di autobus gratuito al confine per chiunque voglia prendere parte all’evento.

A mezzogiorno, i funzionari sanitari palestinesi stavano già segnalando alcuni feriti alla frontiera.

Soprannominata “Great Return March”, i raduni di questo venerdì nella Striscia di Gaza coincidono anche con la Giornata della Terra, che commemora l’assassinio di sei palestinesi da parte delle forze israeliane nel 1976.