Giornata int.le contro la Tortura: in Israele è sempre legalizzata

Giornata int.le contro la Tortura: in Israele è sempre legalizzata

Ramallah – InfoPal. Al sit-in in solidarietà con i prigionieri palestinesi svoltosi ieri ad al-Bireh, i deputati di Cambiamento e Riforma hanno denunciato le violazioni israeliane all’accordo raggiunto con i prigionieri. 

L’Egitto, che in quell’accordo aveva mediato, è stato interpellato per ridare validità all’intesa, soprattutto riguardo alle detenzioni amministrative.

I deputati inoltre, si sono espressi a sostegno della liceità di un’eventuale ripresa della sciopero dei prigionieri di fronte alle violazioni di Israele.

A Gaza, intanto, in occasione della Giornata internazionale per le vittime di tortura, celebrata ieri, 26 giugno, il ministro per gli Affari dei Prigionieri, ‘Atallah Abu as-Sabah, si è appellato alla comunità internazionale perché invii di una commissione d’indagine su abusi, maltrattamenti e forme di tortura nelle prigioni dell’occupazione israeliana.

La Convenzione contro la Tortura, adottata dall’Assemblea Generale Onu il 10 dicembre 1984, è entrata in vigore il 26 giugno 1987. Israele è tra gli Stati che l’hanno ratificata.

“Israele si distingue per aver legalizzato la tortura”, dice il ministro. Alle sue dichiarazioni si accoderanno altri, come l’Organizzazione araba per i Diritti Umani con sede a Londra.
Le pratiche disumane e degradanti, espressione adottata per dare una definizione di tortura, sono un dato di fatto, una prassi e una misura espressamente inserita nel sistema Israele.*

“Sono esattamente simili pratiche che hanno costretto detenuti e prigionieri palestinesi in Israele a indire un lungo sciopero della fame. Ma abusi e indifferenza caratterizzano la fase d’attuazione dell’accordo in Israele. Si cita il caso di Dirar Abu Sisi, ancora detenuto in isolamento, e dei numerosi prigionieri palestinesi in sciopero della fame, come Hassan as-Safadi, il quale, dopo 77 giorni di digiuno, ha deciso di riprendere a scioperare a causa del mancato rispetto di Israele degli impegni presi.

Leggi del diritto internazionale, IV Convenzione di Ginevra, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e Convenzione contro la Tortura sono i riferimenti normativi ai quali maggiormente Israele contravviene.

E’ di ieri la notizia pervenuta dalla prigione di Eishel. L’unità speciale Nahshon ha assaltato la famigerata sezione n.11, facendo denudare tutti gli internati e costringendoli all’esterno dell’edificio nelle ore più calde del mattino.

Confische e divieti di varia natura sono stati imposti ai detenuti palestinesi di Eishel, i quali, in reazione alla violenza israeliana, hanno proclamato lo sciopero della fame fino a che non saranno loro distribuiti i tre pasti giornalieri previsti dalla legge, e per la fine delle perquisizioni all’interno delle celle.

*Nel 1987, una Commissione guidata dal giudice Landau, da cui prende il nome, prescrisse per l’Intelligence israeliana l’utilizzo di “pressioni psicologiche e fisiche moderate”. Lo stesso anno la Corte Suprema israeliana approvò l’uso della tortura nelle prigioni di Israele.

Elisa Gennaro