Giornate della Memoria del Genocidio dei palestinese a Gaza.

Comunicato

Gennaio 2009
“Piombo fuso” sulla Palestina

GIORNATE DELLA MEMORIA DEL GENOCIDIO DEI PALESTINESE A GAZA

A partire da 27 Dicembre 2008 e fino al 18 Gennaio 2009, con l’offensiva militare denominata “Piombo fuso”,  il governo di Israele ha compiuto uno dei più efferati massacri di tutta la storia dell’occupazione dei Territori Palestinesi. Il popolo di Gaza, già profondamente colpito da un lungo ed estenuante embargo è stato lasciato solo di fronte al criminale sterminio.

        Del genocidio dei Palestinesi a Gaza devono ritenersi colpevoli tutti quei governi, non solo europei, che fino dall’inizio dell’operazione militare hanno mantenuto un indecente silenzio mentre centinaia di civili palestinesi venivano ogni giorno impunemente trucidati. Le dichiarazioni di “equidistanza” e l’insistenza dei media, per voce di giornalisti “senza onore”, nel sottolineare il diritto di autodifesa di Israele riferendo soltanto dei danni causati dal lancio dei rudimentali razzi Kassam palestinesi hanno influenzato negativamente l’opinione pubblica. Pochissimi commentatori si sono indignati quando queste inefficienti, ma uniche armi disponibili per la resistenza di Gaza, venivano ipocritamente paragonate ai bombardamenti con aerei supertecnologici dai quali i “valorosi” piloti israeliani polverizzavano abitazioni, edifici pubblici, scuole, ospedali, ambulanze e numerose infrastrutture (molte realizzate a Gaza con i fondi dell’Unione Europea !). Pochi “veri”giornalisti e pochi politici onesti hanno sottolineato che non erano stati i Palestinesi ma gli Israeliani a rompere la tregua, e quasi nessuno si è schierato con la legittima resistenza del popolo di Gaza, diritto sancito anche dalla legislazione internazionale.

         Troppe voci in Europa e nel mondo, distratte sulle evidenti violazioni ma interessate soltanto a salvaguardare interessi economici, hanno continuato a sostenere Israele fino a quando il suo criminale governo si è sentito autorizzato a concludere l’operazione “Piombo fuso” con veri e propri crimini contro l’umanità, esattamente come avvenne negli ultimi giorni dell’offensiva militare in Libano: l’uso sulla popolazione civile di “armi di distruzione di massa” tassativamente proibite dal Diritto Internazionale, le micidiali “bombe DIME” che hanno ucciso tagliando a pezzi i corpi e le terribili “bombe al Fosforo bianco” che hanno provocato ustioni inestinguibili per giorni e ferite difficilmente rimarginabili.

       Il Consiglio per i diritti umani e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno definito “crimine di guerra” il genocidio a Gaza, ma non siamo ancora arrivati alla condanna di questo massacro attraverso un giudizio della Corte Penale Internazionale, nonostante che il “Rapporto Goldstone” abbia ormai verificato l’uso di armi di distruzione di massa da parte di Israele e messo in evidenza la totale violazione del diritto internazionale, dei diritti umani, della Convenzione di Ginevra. E le violazioni continuano in tutta la Palestina con l’ampliamento del “muro di separazione” e con le innumerevoli restrizioni alla libertà di movimento, con l’impossibilità di lavorare, di curarsi, di coltivare la terra, di visitare i parenti. E’ di nuovo silenzio sulle terribili condizioni di vita e le difficoltà di sussistenza, non solo a Gaza, ma a Gerusalemme est e in tutti i Territori Occupati della Palestina.

      FACCIAMO QUINDI APPELLO a tutti i cittadini che credono ancora nella difesa dei diritti umani, nella giustizia e nel diritto internazionale, a tutte le Associazioni, ai partiti politici non subordinati al potere dell’imperialismo israelo-americano, alle Università, alle  istituzioni scolastiche, alle organizzazioni religiose, alle municipalità, PER L’ORGANIZZAZIONE,  IN CONTEMPORANEA IN TUTTE LE CITTA’ ITALIANE, DI “GIORNATE DELLA MEMORIA DEL GENOCIDIO DEI PALESTINESI A GAZA”, A PARTIRE DALL’8 E FINO AL 16 GENNAIO 2010, CON PRESIDI SILENZIOSI NEI CENTRI STORICI, CON VOLANTINAGGI E STRISCIONI CHE RIPORTINO QUANTO E’ AVVENUTO SOLO UN ANNO FA E CHE NON DOVRA’ MAI ESSERE DIMENTICATO.

Il genocidio degli abitanti di Gaza deve restare nella memoria collettiva come una intollerabile mostruosità e un crimine contro l’Umanità

1419 Palestinesi uccisi, dei quali 1167 erano civili (318 bambini, 111 donne, 6 medici, 2 operatori ONU, 6 giornalisti)

5360 feriti, dei quali 1600 bambini e 830 donne. Moltissimi resteranno permanentemente invalidi e si registra una grande incidenza di tumori e di neonati con malformazioni causate dagli effetti di armi all’uranio e fosforo bianco .

Totalmente distrutte 2114 abitazioni e 3242 gravemente danneggiate con il coinvolgimento di almeno 20.000 civili.

Bombardati intenzionalmente, con 1 milione di kg di bombe, 16 ospedali, 215 cliniche mediche, 28 ambulanze, 21 scuole, 19 moschee, 167 stabilimenti industriali. Contaminati migliaia di ettari di campi coltivati.

 

I primi firmatari:

Infopal, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese (Firenze)

Per le adesioni:

memoria.gaza@gmail.com

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