Giovane palestinese picchiato da gruppo di ebrei in un albergo di Gerusalemme

Gerusalemme-Ma’an. Un gruppo di uomini ebrei ha assalito un giovane palestinese, venerdì sera, mentre lavorava in un albergo di Gerusalemme, in un attacco apparentemente motivato da odio razziale: è quanto ha dichiarato a Ma’an il padre della vittima.

Faysal Azzam ha riferito che 11 ebrei “estremisti”, urlando epiteti razzisti, hanno attaccato suo figlio Muhammad, di 20 anni, al suo posto di lavoro presso il Rimonim Shalom Hotel di Gerusalemme Ovest.

Gli aggressori hanno tentato di strangolare il giovane palestinese, che ha riportato abrasioni, tagli in faccia e sulle mani.

“E’ stato lasciato che sanguinava dal naso e dalla bocca”, ha aggiunto suo padre.

Azzam ha detto che prima di assalire il figlio, gli “estremisti” lo hanno insultato e hanno gridato imprecazioni razziste contro gli arabi.

Dopo essere stato aggredito verbalmente, lo hanno attaccato con sbarre di acciaio e hanno tentato di strangolarlo con un pezzo di corda, ha aggiunto Azzam.

L’attacco è avvenuto all’8° piano e il ragazzo è stato salvato dalle guardie di sicurezza che hanno sentito le sue urla dal quarto piano.

La vittima è stata portata allo Shaare Zedek Medical Center per le cure del caso.

“Non era solo un attacco, ma piuttosto un tentativo di omicidio da parte di estremisti perfidi. I segni del (tentativo) di strangolamento sono chiari sul suo collo”, ha spiegato Azzam.

Il padre ha detto che la polizia israeliana ha convocato suo figlio per interrogarlo e che lui ha presentato una denuncia contro gli aggressori.

Tutte le città israeliane stanno assistendo a una serie di attacchi contro i Palestinesi dall’inizio dell’estate, quando l’ondata di criminalità del “prezzo da pagare” che colpisce i Palestinesi all’interno di Israele per presunte offese percepite contro gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, si è evoluta in aggressioni di massa e ricorrenti incursioni anti-arabi.

Durante l’estate, i cittadini palestinesi sono stati ripetutamente aggrediti nella Gerusalemme ovest in maggioranza ebraica, mentre la destra ebraica ha tenuto numerosi comizi e tappezzato le aree pubbliche di volantini anti-arabi per evitare l’incontro tra ebrei e arabi.

Anche se la maggioranza dei Palestinesi fu allontanata dalle proprie case in Israele durante la pulizia etnica del 1948 che ha portò alla creazione dello stato di Israele, alcuni Palestinesi sono riusciti a rimanere nei loro villaggi e i loro discendenti oggi costituiscono circa il 20 per cento della popolazione di Israele.

A Gerusalemme, invece, la maggior parte dei Palestinesi non sono cittadini israeliani, ma abitanti di Gerusalemme che sono caduti sotto l’occupazione militare israeliana nel 1967, e a differenza dei Palestinesi della Cisgiordania hanno ricevuto certificati di residenza permanente che danno loro diritto a determinati benefici.

Traduzione di Edy Meroli