Gli attacchi contro Beit Hanoun fanno parte di un piano più vasto.

Lo scrittore israeliano Alex Fishman  ha raccontato al quotidiano ‘Yedioth Ahronoth’ che le operazioni militari contro la Striscia sono solo una "introduzione a un conflitto più ampio".

E ha aggiunto che quella di Beit Hanoun è parte di una serie di operazioni discusse dal Consiglio di Sicurezza israeliano. Il Consiglio ha discusso su come trattare con Hamas usando il "pugno di ferro" e come impedire la creazione di un "battaglione di commando" di Hamas nella Striscia di Gaza.

Fishman ha aggiunto che questa operazione è "limitata" se paragonata a quelle future. Ma ha fatto sapere che esse non fermeranno il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso Israele. E ha sottolineato che la "possibilità di un altro Libano nella Striscia di Gaza sta aumentando": "Poiché non raggiungiamo un accordo a livello politico, viviamo in mezzo a un’escalation militare graduale contro la Striscia".

Ieri, rivolgendosi al suo governo, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha detto: "Questa operazione è limitata nel tempo, ma non abbiamo intenzione di rivelare quando la termineremo. Quando decideremo che gli effetti desiderati sono stati raggiunti e che siamo vicini ai nostri obiettivi, ovviamente ci ritireremo dalla Striscia. Non abbiamo intenzione né di rimanere né di occupare Gaza. Ma noi intendiamo mettere fine al terrorismo proviente dalla Striscia e andremo avanti finché i nostri obiettivi non saranno raggiunti".

Intanto, il portavoce del presidente palestinese Nabil Abu Rdainah ha avvertito che l’operazione contro Beit Hanoun potrebbe essere l’inizio di un attacco militare totale contro la Striscia di Gaza. 

(Fonte: Maan News)

 

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