Gli insediamenti continuano ad espandersi nonostante le convenzioni internazionali

Imemc. L’azione politica e convenzionale non ha posto fine alla politica di insediamento di Israele, ma rafforza l’espropriazione israeliana delle terre palestinesi, ha dichiarato Hanna Issa, Segretario generale dell’Organizzazione cristiano-islamica a supporto di Gerusalemme e dei Luoghi Sacri.

Issa ha affermato, nella dichiarazione di mercoledì, che l’insediamento è un crimine di guerra secondo l’articolo VIII, paragrafo 8, dello Statuto di Roma del Tribunale Penale Internazionale. Le terre palestinesi occupate sono soggette alle disposizioni della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, che proibisce e criminalizza tutti gli atti di appropriazione di terra palestinese, sfratto forzato, insediamento e modificazione della composizione demografica del Paese.

Ha spiegato, secondo l’agenzia di stampa palestinese di Al Ray, che l’Autorità Palestinese controlla il 18% dei Territori Palestinesi Occupati (Zona A), secondo le convenzioni firmate, mentre le zone B costituiscono il 21% dei Territori Occupati nel 1976 , dove l’Autorità Palestinese avrebbe solo poteri civili, sotto il controllo congiunto della sicurezza israelo-palestinese.

Ha sottolineato che la maggior parte dei Territori Palestinesi sono classificati come zone C, oltre a Gerusalemme Est, che sono sotto il controllo israeliano di sicurezza civile. Pertanto, l’Autorità Palestinese non ha potere in queste zone, ma solo poteri limitati alla popolazione palestinese, in alcune di queste aree.

Ha sottolineato che la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza sono ancora sotto l’occupazione israeliana secondo il diritto internazionale, nonostante il ritiro unilaterale israeliano nel 2005.

Ha aggiunto che la politica di espansione degli insediamenti è illegale secondo il diritto umanitario internazionale. L’articolo 46 della Convenzione dell’Aia del 1907 afferma che la Potenza Occupante non può confiscare proprietà private. L’articolo 55 stabilisce che la potenza occupante debba essere considerata amministratore del territorio del paese occupato, proprietà privata.

Ha spiegato che la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, articolo 49, recita: “la Potenza Occupante non ha il diritto di trasferire i suoi cittadini nei territori che occupa o di compiere azioni che portino al suo cambiamento demografico”.

L’articolo 53 afferma inoltre che “le forze di occupazione non hanno il diritto di distruggere proprietà personali individuali o collettive o proprietà di persone o dello stato o di qualsiasi autorità dello stato occupato”.

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU e le risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno condannato le politiche israeliane in tutte le forme, nei Territori Palestinesi Occupati, sia che si tratti del sequestro di terre palestinesi per vari scopi militari, della costruzione di insediamenti israeliani, della creazione di tangenziali o di altro.

Dopo la guerra nel giugno 1967, Israele sequestrò le terre soprattutto di proprietà statale, principalmente a scopo militare, e cercò di costruire grandi e diffusi insediamenti in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, per rendere ebraica l’area, assorbire gli immigranti, acquisire e requisire la terra necessaria, per formare un perimetro vitale per i campi dei militari e gli insediamenti.

Issa ha detto che l’obbligo essenziale e legale di Israele, come potenza occupante dei Territori Palestinesi, è raccomandato dalla Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, fino alla definitiva fine dell’occupazione di tutte le parti della Cisgiordania, comprese  Gerusalemme e la Striscia di Gaza.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli