Gli USA chiedono a Israele di interrompere l’edificazione coloniale a Gerusalemme

MEMO. Mercoledì 21 dicembre, gli USA hanno chiesto a Israele di contenere gli estesi progetti di costruzione coloniale nella Gerusalemme occupata, secondo quanto ha riportato il quotidiano israeliano Ynet News.

Durante un incontro tra Jason Greenblatt, emissario speciale per il Medio Oriente del presidente degli USA Donald Trump, l’ambasciatore USA in Israele David Friedman e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, i funzionari americani hanno affermato di non volere un incremento delle costruzioni a Gerusalemme da parte di Tel Aviv, come conseguenza del riconoscimento di Trump della città come capitale di Israele. Hanno aggiunto che temono che ciò possa alimentare ulteriore rabbia tra i Palestinesi e la più estesa comunità internazionale.

Da parte sua, Netanyahu ha sostenuto di essersi impegnato nella partecipazione ai negoziati di pace con i Palestinesi, riferendosi all’“accordo finale” di Trump.

I Palestinesi hanno protestato giornalmente dopo l’annuncio di Trump del 6 dicembre, il quale includeva anche indicazioni riguardanti lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.

Sono state uccise cinque persone, migliaia sono state ferite e centinaia arrestate come risultato del durissimo inasprimento israeliano nei riguardi dei manifestanti disarmati.

L’autorità palestinese ha detto che gli USA non possono essere più considerati un mediatore di pace affidabile a seguito di tale mossa.

Le osservazioni dei funzionari americani sono state formulate sulla base di rapporti inerenti l’intenzione di Israele di incrementare la costruzione coloniale nella Gerusalemme occupata a seguito dell’annuncio di Trump.

Friedman sarà incaricato di spostare l’ambasciata USA, hanno aggiunto i funzionari.

Traduzione di Laura Pennisi